Dopo ore di lavoro e campionamenti vari, il sopralluogo nell’impianto Kyklos ancora non può dirsi concluso. Oggi però, con la manifestazione del Comitato No Miasmi fuori dallo stabilimento, contava portare alle luci della ribalta ben altro: le sensazioni, le emozioni, i turbamenti e carpire in quei pochi sguardi ed attimi fuggenti la rabbia dei residenti.
A tal proposito, abbiamo ascoltato il Segretario del Comitato No Miasmi, Marina Gobbato, in prima linea durante la pacifica manifestazione di stamane:
“I cancelli della Kyklos sono stati aperti poco prima delle ore 10. Fuori dall’impianto eravamo una decina e molto pacificamente abbiamo fatto sentire il nostro dissenso. Gli unici politici presenti dell’Amministrazione apriliana sono stati i consiglieri La Pegna e Porcelli e pare che della giunta comunale non c’era nessuno. A parte le mosche, che non ci hanno dato tregua, la sensazione percepita è quella di attesa, trepidanti aspettiamo i risultati dei prelievi. Per fronteggiare una situazione di emergenza abbiamo il timore che la Regione, come spesso accade, adotti delle procedure e dissequestri tutto. Ciò potrebbe accadere, appunto, per far fronte all’emergenza rifiuti, che in questi giorni stiamo comunque continuando a produrre, nonostante l’impianto sia fermo. Non è detto che la cosa accada, però il pensiero c’è. Secondo il mio punto di vista l’assenza del Sindaco Terra e dell’assessore Lombardi è comprensibile: nella giornata di oggi il contesto riguardava una condizione di ordine tecnico più che politico e poi non credo che la loro presenza sarebbe stata gradita. Ma soprattutto ribadisco l’importanza odierna dell’intervento dei tecnici, la figura politica oggi non era essenziale. Inoltre, stiamo valutando se partecipare o meno al “tavolo ambiente” in programma per il 1° settembre. Di riunioni tecniche ne abbiamo fatte tante”.
Saranno giorni di passione quelli che giungeranno: l’attesa si fa snervante e tutti aspettano i risultati, che potrebbero consegnare sul piatto d’argento delle risposte essenziali per il proseguimento delle indagini.
Melania Orazi