Caos tra i detenuti al carcere di Velletri.
Nel pomeriggio del giorno 7 Gennaio 2015, infatti, è esplosa una violenta rissa tra detenuti Italiani e detenuti Albanesi.
Il fatto, avvenuto nel primo pomeriggio, ha visto alcuni Albanesi avere la peggio, con la situazione che si è calmata soltanto grazie all’intervento dell’unico agente di Polizia Penitenziaria addetto al controllo della sezione.
Quest’ultimo è riuscito quindi a limitare i danni e ad evitare inconvenienti ancora più pesanti e truculenti rispetto alle ecchimosi ed ai tagli facciali subiti in precedenza.
Questo è solo l’ultimo “miracolo” compiuto dai dipendenti del Penitenziario della cittadina volsca; alcuni giorni fa, infatti, si è reso necessario l’intervento da parte dell’unico agente e del medico di turno, i quali hanno dovuto praticare un lungo massaggio cardiaco ad un detenuto che aveva subito un arresto cardiorespiratorio. Sul posto, a risolvere definitivamente la situazione, è poi intervenuta l’eliambulanza diretta verso l’ospedale di Latina.
L’ Istituto Penitenziario di Velletri ospita dai 600 ai 650 detenuti e da parecchi mesi a questa parte vede una preoccupante carenza di Agenti di Polizia Penitenziaria. Nonostante il D.A.P. abbia già da tempo emanato un provvedimento di rientro in sede dei 15 Agenti distaccati da altri Istituti per l’Apertura del nuovo Padiglione, il provvedimento è stato revocato fino al 10 febbraio 2015 su sollecitazioni del Si.P.Pe, ovviamente in attesa di trovare una soluzione definitiva. Lo stesso sindacato Si.P.Pe. chiede alle Autorità competenti di sanare i 15 Agenti distaccati e di inviare con tempestività almeno 40 unità di Polizia Penitenziaria, perché il personale risulta essere insufficiente, vessato, quotidianamente provato dalle difficoltà sempre crescenti ed oltretutto anche preoccupato dall’andazzo che la situazione sta prendendo.
Considerando le numerose difficoltà che ogni giorno si affrontano per garantire il minimo della sicurezza degli Istituti penitenziari, il Si.P.Pe. grida, senza mezzi termini, allo scandalo. Da un comunicato sindacale si apprende che Il D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) sembrerebbe aver speso 793.000,00 euro, iva esclusa, per l’acquisto di 2.000 magliette con un costo unitario di ciascuna di esse di circa 480 euro iva inclusa. Dopo l’intervento del Si.P.Pe., non si è poi fatto attendere quello del Movimento Cinque Stelle, che ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati il 22 Dicembre 2014 e nella quale è stato chiesto al Ministro della Giustizia l’eventuale disponibilità a valutare l’esistenza di presupposti per inviare gli ispettori presso il D.A.P. ai fini dell’esercizio dei poteri di competenza.
Dal comunicato del Si.P.Pe, firmato da Carmine Olanda e Ciro Borrelli, è facile evincere una realtà assolutamente problematica se non addirittura allo sbando totale, con lavoratori costretti a sostenere ritmi feroci ed a farsi carico di una mole di impegni assolutamente più vasta del numero stesso degli Agenti che servirebbero per poterla espletare con qualità. L’impegno sindacale è da sempre al centro dell’attenzione pubblica e mediatica, e grazie al Si.P.Pe è stato possibile per tutti arrivare a conoscenza di fatti che, altrimenti, avrebbero rischiato di venire fuori solo in maniera parziale o comunque non completa. E’ ovvio che il sottonumero degli Agenti di Polizia Penitenziaria costringa i pochi presenti a rispondere a pressioni lavorative sempre crescenti, e nonostante questo il servizio reso risulta essere sempre puntuale ed inattaccabile.
Nella speranza che gli appelli del Si.P.Pe trovino un risultato definitivo.
Melania Orazi