Il Tar dà ragione ad Acqualatina ed il debito da morosità potrebbe essere spalmato sulle bollette. Il Tar della Lombardia, infatti, ha accolto il ricorso della società contro l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
L’atto è stato pubblicato dal Tar di Milano il 7 aprile. Al centro del ricorso «gli articoli 5 comma 1 e 4 comma 2 della delibera, laddove la prima norma impone agli Enti d’Ambito la redazione del piano economico e finanziario entro il 31 marzo 2013 nel rispetto dell’art. 4.2, mentre la seconda impone l’applicazione del MTT senza tenere conto delle peculiari situazioni locali, con particolare riguardo alle perdite sui crediti ed alle morosità».
Legittimo inserire nella bolletta dell’acqua le perdite causate dalla morosità per recuperare integralmente i costi. In sostanza chi sta pagando regolarmente la bolletta forse si vedrà aggiungere anche la quota dei mancati incassi causati dalla morosità di altri utenti.
«Preliminarmente – si legge nella sentenza – il Collegio reputa di condividere l’asserzione dell’AEEG, secondo cui la morosità dell’utenza rientra ordinariamente fra il rischio di impresa dell’operatore, che ha l’onere di attivarsi, con tutti i mezzi offerti dall’ordinamento, per il recupero anche coattivo del proprio credito. E’ innegabile, quindi, che la valorizzazione delle morosità quali costi da collocare in tariffa non possa ridursi ad una sorta di rimborso automatico delle morosità stesse, che non costituirebbe un incentivo al recupero del credito e porrebbe, in definitiva, a carico degli utenti “virtuosi”, le morosità degli altri utenti. Tuttavia, qualora tutti gli strumenti legali di recupero siano stati esperiti senza successo ed il credito appaia ormai, di fatto, come concretamente non esigibile, non appaiono sussistere ostacoli di ordine logico o sistematico per il riconoscimento di tali perdite, quali costi del servizio, da computarsi in tariffa».
Melania Limongelli