Sarà presentato sabato 15 febbraio, alle ore 17, presso l’ex Mattatoio di Aprilia, il libro della giornalista di Latina Angela Iantosca, “Onora la madre – Storie di ndrangheta al femminile” . Il libro è edito da Rubbettino e introdotto dalla prefazione del Professor Enzo Ciconte, scrittore e docente presso l’Università Roma Tre e l’Università de L’Aquila, oltre ad essere già Consulente della Commissione Parlamentare antimafia.
Con l’autrice interverrà Fabrizio Marras, responsabile provinciale di Libera. L’iniziativa è promossa dall’Associazione nell’ambito dei “cento passi” che Libera sta percorrendo in vista della XIX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie in programma il 22 marzo a Latina.
Il volume riflette sul ruolo della donna all’interno dell’ndrangheta dai primi del Novecento ad oggi, mettendo in luce come, sempre più, tiri i fili della ’ndrangheta, sostituendo gli uomini in caso di loro assenza ed educando i figli ai valori cardine dell’associazione.
Angela Iantosca, laureata in Scienze Umanistiche alla Sapienza con una tesi in Storia Romana, scrive per diverse testate giornalistiche e da settembre collabora con “L’aria che Tira”, programma in onda su La7, per la quale realizza servizi come inviata dalla Calabria.
Quello che l’autrice ha compiuto attraverso il libro è un viaggio in quella Calabria sconosciuta che si declina al femminile, attraverso i documenti, i riti, le tradizioni, la fede, le parole dei pm, degli storici, della gente, per arrivare ad affermare che la donna, da sempre, è asse portante di una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo. Il coinvolgimento femminile nella ‘ndrangheta mette in crisi lo stereotipo della donna ignara delle attività criminali degli uomini: custodi delle regole ‘ndranghetiste e silenti ordinatrici di vendette, le protagoniste del libro sono nutrici di latte avvelenato, tessitrici di trame occulte, in grado di vestire i panni di insospettabili corrieri della droga, mediatrici finanziarie, staffette di latitanti e boss.
È il primo libro sulla ‘ndragheta interamente dedicato alla figura femminile, da sempre parte attiva, come le ultime inchieste stanno confermando. Non sono solo le storie delle donne dentro a trovare corpo: nel saggio si analizzano i racconti di donne che hanno deciso di uscirne, cominciando a parlare, dimostrando che è possibile rompere i ponti con un’organizzazione che sembra inattaccabile e monolitica.
Melania Limongelli