Resterà aperta fino al 31 maggio la mostra Dinosauri in carne e ossa. “Scienza e Arte” riportano alla vita i dominatori di un mondo perduto, promossa dall’Associazione Paleontologica A.P.P.I., in collaborazione con il Polo museale della Sapienza.
L’esposizione restituisce lo scenario di un’affascinante preistoria grazie a più di 40 riproduzioni iperrealistiche a grandezza naturale di dinosauri e altri animali estinti, in una cornice d’eccezione: gli ambienti del museo di Paleontologia del dipartimento di Scienze della terra e del Giardino sperimentale del dipartimento di Biologia ambientale. Passeggiando nel campus, appassionati e curiosi possono vedere apparire tra i palazzi le teste affusolate e le enormi zampe di questi giganti del passato e tra la vegetazione si possono imbattere nel feroce Tirannosauro o nel temibile Spinosauro, realizzato facendo riferimento alle nuove e recentissime scoperte scientifiche; si potrà inoltre osservare uno dei pochi esemplari al mondo di Trachycarpus takil.
La mostra è frutto del lavoro di uno staff interamente made in Italy, per un allestimento che vede i sorprendenti modelli preistorici contestualizzati in Era e ambiente di riferimento, attraverso una ricca pannellistica e fondali dipinti da paleoartisti, grazie a un’accurata disposizione in rapporto alla collezione permanente della Sapienza che annovera numerosi reperti fossili dei grandi mammiferi italiani estinti. Nella stazione “Making of: come si costruisce un dinosauro” i visitatori possono ripercorrere il processo creativo che ha consentito di ricostruire fin nei minimi particolari animali enormi come Allosauro, Spinosauro, Diplodoco, Indricoterio e Tirannosauro, come pure minuscoli esemplari, tra cui il celebre Scipionyx samniticus, noto al pubblico come “Ciro”; negli ambienti dedicati all’era glaciale si possono trovare esemplari dalla storia più recente quali Mammut o Cervo Megacero, il visitatore può scoprire dinosauri poco conosciuti come Dracorex o Ornitholestes e alcuni animali estinti in epoca storica come Raphus cucullatus, il celeberrimo “Dodo”.Tra le tante riproduzioni viene esposta qui per la prima volta quella di Styracosaurus albertensis, un dinosauro erbivoro del Cretacico caratterizzato da un’appariscente corazza ad aculei, i cui resti vennero rinvenuti nel 1913 in Alberta (Canada). Assoluta novità in occasione dell’allestimento romano, lo Stiracosauro – battezzato per l’occasione “Romeo” dagli organizzatori – giunge ad arricchire una collezione itinerante forte di una felice sinergia tra competenze scientifiche e creatività, che ha affascinato centinaia di migliaia di visitatori nelle passate esposizioni tenute in diverse sedi sul territorio nazionale.
Ciò che caratterizza Dinosauri in carne e ossa – scienza e arte riportano alla vita i dominatori di un mondo perduto è l’approccio innovativo al modo di “vivere” la mostra, attraverso visite guidate curate dagli stessi paleontologi, giornate-evento, laboratori creativi e conferenze a tema: un mix di attività che si susseguiranno per i cinque mesi di durata dell’evento e che introdurranno alla conoscenza dei temi trattati un pubblico diversificato e trasversale alle varie fasce d’età.
Curata dai paleontologi Simone Maganuco e Stefania Nosotti e realizzata attraverso sofisticate tecnologie di ricostruzione scientifica e modellazione tridimensionale, la mostra è realizzata dall’azienda veneta Geomodel in collaborazione con la Sapienza, dipartimenti di Scienze della terra (Geologia e Paleontologia, Museo di Paleontologia) e Biologia ambientale ed è gestita e organizzata da Associazione Paleontologica A.P.P.I.; autorevole il comitato scientifico, composto da studiosi affermati a livello nazionale e internazionale tra cui Umberto Nicosia, paleontologo della Sapienza, e il celebre John “Jack” Horner, paleontologo del Museum of the Rockies in Montana, ispiratore e consulente scientifico del film Jurassic Park e Presidente Onorario di A.P.P.I..
“Questa mostra costituisce un evento che vuole contribuire a far avvicinare i cittadini di Roma e del Lazio alla Sapienza – sottolinea il geologo Gabriele Scarascia Mugnozza, prorettore per i Rapporti culturali con il territorio della Sapienza – e a diffondere la cultura scientifica, soprattutto tra i più giovani, in un settore fondamentale quale l’evoluzione della vita e delle specie animali sul nostro pianeta”.
di Assunta Manfredino