“Se la corrente ti sta portando dove vuoi andare, non discutere”
-I. Asimov
Il Ciclo della Fondazione è uno dei capolavori di Isaac Asimov. Dalla legge dei robot passiamo alla psicostoria: una serie di regole matematiche e sociologiche che permettono di prevedere il futuro. Un’idea brillante per uno scrittore e scienziato brillante.
La saga si divide in cinque libri:
Il primo libro si apre con Hari Seldon, il più grande psicostoriografo dell’Impero Galattico, che con la sua psicostoria riesce a prevedere la fine dell’Impero Galattico, di cui ne conseguiranno tremila anni di barbarie. Per ridurre questi anni crea due fondazioni. Il primo libro parla della Prima Fondazione che avrà il compito di creare una Enciclopedia Galattica, per mantenere intatto il sapere tecnologico e scientifico per le generazioni a venire, e che dovrà superare una serie di Crisi Seldon, ovvero momenti di crisi previste anni o addirittura secoli prima da Hari Seldon. Nel secondo libro ci imbattiamo in qualcosa che Hari Seldon non aveva previsto: il Mulo.
Il Mulo è un nemico della Fondazione che riesce a controllare i suoi nemici attraverso dei poteri mentali. Non previsto da Hary Seldon che prevedeva cambiamenti e comportamenti di massa e non la venuta di una singola persona in grado di cambiare tutto. Ci imbattiamo in due gialli, sul Mulo e sulla Seconda Fondazione, uno più avvincente di un altro.
Nell’Orlo della Fondazione incontriamo il pianeta Gaia, nel tentativo sia di trovare la Terra sia quello di capire dov’è la Seconda Fondazione. Ho adorato Gaia, il pianeta da dove ha origine il Mulo, e il suo modo di parlare degli abitanti: “Io/Noi/Essi“.
Il mio libro preferito è l’ultimo, Fondazione e Terra; uno straordinario viaggio per tornare alle origini. Uno straordinario viaggio da dove la ricchezza e la varietà dell’Universo ha avuto origine. Il nostro pianeta. Così ricco di biodiversità.
Lo consiglio a tutti quelli che vogliono viaggiare tra le stelle, restando con i piedi ben piantati per terra però.
Buona lettura!