“La mamma, una vera mamma è la cosa più bella che ci sia al mondo. E’ una voce angelica, il tepore di un sorriso…“, afferma Wendy nel film di animazione della Disney, “Le avventure di Peter Pan”. Oggi, per la Festa della Mamma, ho pensato di stilarvi una lista di cinque libri in cui la figura della mamma è messa altamente in risalto, per la sua forza, per la sua assenza e persino per la sua fragilità.
1) La saga di Harry Potter della Rowling. Harry Potter è un libro scritto da una mamma. Forse, proprio per questo motivo, tra insegnanti, maghi, bambini e auror, una delle figure che risalta di più e che risulta essenziale per il “lieto fine” del maghetto più famoso di tutti i tempi, è proprio la figura materna. J.K. Rowling descrive tre donne (Lily Evans, Molly Weasley e Narcissa Malfoy), estremamente diverse da loro, ma accomunate da un’unica cosa: l’amore per i loro figli. Un amore che permette di trovare il coraggio. E il coraggio di queste tre mamme si manifesta in tre modi diversi.
Lily, la madre di Harry, sacrifica la sua stessa vita per salvare quella del suo bambino; donandogli una protezione potentissima contro Lord Voldemort. “Vedi, tua madre è morta per salvarti. Ora, se c’è una cosa che Voldemort non riesce a concepire, è l’amore. Non poteva capire che un amore potente come quello di tua madre, lascia il segno: non una cicatrice, non un segno visibile… Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più. È una cosa che ti resta dentro, nella pelle“, ci spiega il Professor Silente nel primo libro della saga.
Narcissa, invece, trova il coraggio di tradire Voldemort per salvare suo figlio Draco e Molly Weasley trova il coraggio per sconfiggere Bellatrix per salvare la vita di sua figlia Ginny. Entrambe, mettendo i loro figli davanti a tutto, salvano la vita ad Harry. Nulla è più forte dell’amore di una mamma.
Nella saga di J.K. Rowling c’è anche un’altra figura materna; quella di Merope Gaunt, erede di Salazar Serpeverde e mamma di Voldemort. Una mamma che non trova il coraggio di vivere per crescere il suo bambino e forse, questo, è il motivo per cui Voldemort è malvagio.
2) Amabili resti di Alice Sebold. Amabili resti è la storia di una ragazza, appena adolescente, Susie, che è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte, narra dal suo Cielo la vita della sua famiglia, del suo assassino e dei suoi cari. Le loro vite, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro dell’adolescenza. Tra i cari di Susie, i suoi “amabili resti” appunto, risalta la figura della madre. Una donna che rifugge dal dolore della sua primogenita scomparsa scappando da se stessa e dalla sua famiglia. “Ora aveva imparato che fare la madre era una vocazione e che tante sognavano di diventarlo, ma lei quel sogno non l’aveva mai avuto ed era stata punita nel modo più orribile e inimmaginabile per non avermi voluta“, ci racconta Susie della sua mamma. Mentre il resto della famiglia cerca di trovare l’assassino, lei è l’unica che si estrania. Mentre gli altri si stringono nel dolore, lei si allontana. L’unica della famiglia che scappa per un dolore che non riesce ad accettare. Alla fine, un filo rosso, la riporta a casa e si concilia con se stessa e con il dolore per la morte della figlia. Susie dal suo Cielo non smette di volerle bene, accettandola anche nel suo ruolo di donna.
“Guardai quella donna che non avevo mai visto in un altro modo se se non come “la mamma”e notai la pelle liscia e vellutata del suo viso: vellutata senza trucco, liscia senza bisogno di alcuna cura. […] Prima che la nebbiolina rugiadosa che aleggiava sull’erba evaporasse e la madre dentro di lei si risvegliasse dovevo assolutamente farle una fotografia […], volevo essere l’unica a sapere che mia madre era anche un’altra persona, una persona misteriosa e a noi ignota”.
Amabili resti, Sebold
3) Peter Pan di James Matthew Barrie. Dietro le avventure dei bambini perduti tra pirati, fate e indiani, c’è il dolore, inconscio, di questi orfani per l’assenza di una madre e un tentativo di Peter di sostituire il ruolo della mamma con la figura di Wendy. In Peter Pan nei Giardini di Kensigton c’è una scena tristissima in cui il bambino si decide finalmente a tornare a casa. Trova però un’amara sorpresa: sua mamma ha dato alla luce un altro bambino e la finestra della sua camera, un tempo lasciata sempre aperta perché Peter potesse tornare, è chiusa e sbarrata da spranghe di ferro perché l’altro bambino non voli via come lui. Peter torna dalle fate con il cuore spezzato. Peter Pan non è la storia di un bambino che non vuole diventare grande, Peter Pan è la storia di un bambino che non è in grado di diventare grande perchè non ha una madre a guidarlo.
4) I love mini Shopping di Sophie Kinsella. I love mini shopping è il sesto libro della celebre saga della Kinsella e ritroviamo una Rebecca Bloomwood, sempre svampita, nel tentativo disperato di educare sua figlia Minnie, due anni. Non sono più i problemi economici ad affliggere Rebecca. Ora ha il timore di aver cresciuto la sua bambina viziata e che forse suo marito lo sa e per questo non vuole un secondo figlio. Invece di trovarla tra vestiti e scarpe, la troviamo tra coccole e capricci. Importante anche la figura della suocera, la madre naturale di Luke, che fa un bel gesto per il figlio (il primo dopo essere scappata dal suo ruolo di mamma quando lui era solo un bambino) e non vuole che lui lo sappia perchè se vuoi bene a qualcuno, i bei gesti sono per renderlo felice e non perchè lui ti sia riconoscente.
5) Zia Mame di Patrick Dennis. Zia Mame è la storia di una donna stravagante che si ritrova a crescere un nipotino, tra gaffe e stranezze. A volte una mamma non è chi ti genera, ma chi ti cresce e ti ama incondizionatamente nonostante non sia il tuo genitore naturale.
Da parte della redazione di Sfera Magazine, auguri a tutte le meravigliose mamme di Aprilia e anche a chi sogna di diventarlo.