E’ stato firmato ieri mattina a Roma il Protocollo d’intesa tra l’Ente Parco Nazionale del Circeo e la Direzione Generale Educazione e Ricerca del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) che dà avvio ad una preziosa collaborazione finalizzata alla promozione dello studio e della ricerca finalizzate alla conoscenza, tutela, restauro e valorizzazione, gestione del patrimonio culturale. L’accordo è stato firmato dal Direttore dell’Ente Parco Nazionale del Circeo Paolo Cassola e dal Direttore Generale Educazione e Ricerca del MiBACT Francesco Scoppola.
L’Accordo, per le sue caratteristiche senza precedenti nel panorama nazionale, nasce dalla volontà di attivare un’azione di forte collaborazione tra le amministrazioni interessate al fine di istituire e regolamentare le attività di studio, ricerca e formazione nell’ambito dei beni e delle attività culturali. Un’intesa che punta allo sviluppo di attività sinergiche nei diversi ambiti di comune interesse, tra cui le attività tese alla promozione dello sviluppo alla cultura del patrimonio culturale nonché alla formazione di personale specializzato e qualificato nel settore dei beni culturali. Per favorire anche l’interdisciplinarietà dei settori naturalistico e storico-archeologico. Le attività comuni mireranno inoltre, per quanto possibile, a favorire il collegamento tra educazione, ricerca, studio e lavoro nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare agli articoli 1 e 9.
L’accordo rappresenta un importante riconoscimento del patrimonio storico, paesaggistico, naturalistico e culturale del Parco e di questi territori e dell’interesse per questo da parte del Mibact; un territorio esteso che comprende testimonianze, 14 siti archeo-storici ed emergenze architettoniche relativi ad epoche storiche diverse: paleoecologiche e preistoriche (la presenza umana nel territorio del Parco è attestata a partire dal Paleolitico Medio, con grotte e ripari sotto roccia esistenti lungo tutto il perimetro del Monte Circeo); dal Tardo Arcaismo all’età imperiale; dall’anno Mille al dominio dei Caetani (1000 -1301); i Caetani (1301 – 1713). Per arrivare sino all’architettura razionalista delle città di fondazione.
Le attività comuni potranno svolgersi nei seguenti ambiti:
1. Ricerca scientifica di comune interesse;
2. Iniziative comuni di promozione del patrimonio culturale, anche in collaborazione con enti terzi, individuati in accordo tra le parti;
3. Attivazione di stage, tirocini curriculari e professionali nel settore dei beni culturali;
4. Organizzazione di sopralluoghi e laboratori comuni sul campo;
5. Attività di studio e valorizzazione del patrimonio culturale, anche in collaborazione con associazioni e enti no-profit;
6. Redazione di progetti di formazione e ricerca;
7. Potenziamento dell’offerta turistica regionale e sviluppo sostenibile del territorio;
8. Attivazione di cantieri-scuola e alternanza scuola-lavoro (L.107/2015);
9. Studio e valutazione per la partecipazione, anche in partenariato con altre istituzioni pubbliche e private, a bandi per l’accesso a fondi regionali, nazionali, europei e internazionali