Dalla variante Omicron all’arte: l’opera simbolo dell’artista italiano Guadagnuolo

Realizzata un’opera ispirata alla foto della variante Omicron, l’artista Francesco Guadagnuolo: “Sosteniamo il più possibile i Paesi sottosviluppati affinché tutta la popolazione possa essere vaccinata al più presto”.

È stata realizzata in Italia la prima foto al mondo della variante Omicron del Coronavirus, autore è il gruppo di ricerca dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma- coordinato da Carlo Federico Perno, con la diretta supervisione di Claudia Alteri (in collaborazione con l’Università Statale di Milano) – da Valentino Costabile, Rossana Scutari e Luna Colagrossi.

L’artista italiano Francesco Guadagnuolo che ha realizzato una serie di opere pittoriche e scultoree su ‘La storia del Coronavirus fra Arte e Scienza’, oggi, nella sua attualità rivela l’opera chiamata “Omicron 2021” la variante del SARS-CoV-2 (il Coronavirus del Covid) a essere classificata dall’OMS come VoC (variant of concern, variante preoccupante). Ciò che ha causato immediatamente preoccupazione è la presenza di ben 30 mutazioni della proteina Spike che il virus impiega per insediarsi nelle cellule del corpo umano. Alle soglie dell’inverno, e con in atto la quarta ondata del Coronavirus che ha già superato i cinque milioni di morti in tutto il mondo, rischia di compromettere il Natale 2021.

Guadagnuolo con la sua pitto-scultura si è ispirato alla foto della variante Omicron dell’Ospedale Bambino Gesù, interpretando i lineamenti del Continente africano, dov’è visibile la struttura della proteina Spike della variante Omicron, con le sue mutazioni, il rossore è il concentramento nella zona che interagisce con le cellule umane.

L’opera si sviluppa in verticale con due sculture simbolo, di due volti umani straziati, in quanto colpiti dall’infezione della variante Omicron, simbolo della riproducibilità del virus. Nel fondo scuro (terra ombra bruciata) scivolano il verde e il rosso in forma di gocciolature; il verde simbolo di speranza che non deve mai mancare, mentre il rosso segnala il pericolo del contagio. Guadagnuolo ci dà una visione di questo nel tempo e nello spazio cercando di esprimere il dolore dell’essere umano dentro quel tunnel dov’è difficile, ritrovare la luce. Questa è la condizione che qualsiasi persona potrebbe chiudersi in se stessa, ben visibile nei due volti, esprimendo un’umanità senza più interessi, psicologicamente colpita, alterando in modo perenne la propria esistenza.

Ecco dunque Guadagnuolo che fa un’analisi stilistica attuale della variante, immessa al tempo del Covid-19, per propinare una configurazione e un concetto sulla condizione umana. L’angoscia dell’uomo, con la malattia che si modifica porta nuove afflizioni com’è visibile nell’opera con la nuova variante sud-africana.

 

Egli infonde all’osservatore una profonda pietà umana. Ogni opera di Guadagnuolo ci coinvolge, ci emoziona, ci fa pensare, ed in questa condizione ci dà un’idea dell’afflizione del genere umano, in quanto per l’artista l’arte è principalmente testimonianza di una transrealtà che va oltre la vita. Proprio per questa tipologia di nuove opere, il critico Antonio Gasbarrini ha scelto la definizione di Transrealismo. Tali opere sono interpretate come simbolo di ciò che non è visibile dall’esterno ma dall’interno del corpo.

Così l’arte e la medicina italiana sono sulla vetta del mondo contro il virus del ventunesimo secolo. Sussistono in questo momento particolari preoccupazioni perché il Coronavirus non è ancora possibile curarlo con un’adeguata terapia, l’unico modo per combatterlo, al momento, sono i vaccini.

Fino a quando la maggior parte degli abitanti della Terra non sarà immunizzata, il virus seguiterà a modificare il suo percorso, con il pericolo che scaturiscano nuove varianti abili da sfuggire ai vaccini o generare epidemie più dannose.

L’appello dell’artista è diretto al mondo Occidentale «Sosteniamo il più possibile i Paesi sottosviluppati affinché tutta la popolazione possa essere vaccinata al più presto».

Annalisa Pommella

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