“Ancora fermo il depuratore di La Cogna atteso da oltre 20 anni da tutta la comunità locale quale infrastruttura indispensabile per garantire l’effettivo risanamento igienico-sanitario delle periferie apriliane. Nonostante gli annunci dell’amministrazione comunale l’effettiva attivazione dell’impianto sembre sempre più lontana la possibilità per i residenti di allacciare i propri scarichi alla rete fognaria che, peraltro, deve ancora essere collaudata dai tecnici comunali.”
“Se il depuratore di La Cogna piange, sorte non diversa per le altre opere destinate al risanamento igienico-sanitario nel resto del territorio comunale come confermato dal fatto che da molto tempo nessun cantiere è stato avviato per portare a termine gli interventi promessi. Non solo, la programmazione di nuovi interventi è stata fortemente ridotta con il Piano delle Opere Triennali adottati nel 2019 e 2020 dove pochissime sono state le risorse stanziate per avviare i cantieri.”
“Questo quadro di blocco totale degli interventi si inserisce nella incapacità della Giunta Terra di far arrivare sul nostro territorio le risorse previste nei vari piani degli interventi adottati dall’ATO 4 come, solo per fare un esempio, il collettore che dovrebbe garantire alla zona di Campoleone di avere a disposizione un rete fognaria adeguata. Il finanziamento di 200.000 euro più volte inserito nei documenti di programmazione non è mai arrivato e dell’opera non c’è traccia, come di tutte le altre previste e mai realizzate a danno di tutta la comunità apriliana.”
“Avviare da subito una nuova stagione di interventi e proposte per il risanamento delle periferie non è più differibile, soprattutto se si tiene conto degli anni di attesa di questa parte del nostro territorio per le opere indispensabili per migliorare le condizioni di vita. Ripartire dal ruolo che i consorzi di autorecupero sono chiamati a svolgere anche alla luce del nuovo Piano di Tutela delle Acque adottato a livello regionale che impone stringenti vincoli per la depurazione delle acque e il rispetto di vincoli ambientali”
“La rigenrazione “ecosostenibile” del nostro territorio deve partire da quella vasta periferie sempre più abbandonata dall’Amministrazione Terra.”
Chiara Ruocco