“E’ con estremo disappunto che apprendiamo quanto accaduto nella seconda conferenza dell’11 marzo scorso, in merito alla questione ‘discarica di Sant’Apollonia’, seduta dove i funzionari della Sovrintendenza del MIC hanno affermato la decadenza delle norme di salvaguardia alla dichiarazione di notevole interesse pubblico (meglio conosciuto come Vincolo della Campagna Romana), addossando la colpa della decadenza procedurale al nostro Comune.” Affermano gli ex Assessori all’urbanistica e all’ambiente, Roberto Boi e Vittorio Marchitti tramite una nota stampa in merito alla delicata questione della realizzazione della discarica di Sant’Apollonia.
“Innanzitutto, è importante ricordare che il Comune aveva proposto nel dicembre 2023 la messa a tutela di circa 2.200 ettari e la stessa Sovrintendenza aveva poi esteso l’area a ben 4.000 ettari circa, l’obiettivo primario non era colpire alcuno bensì mettere in sicurezza un territorio di pregio; è fondamentale chiarire che il Comune di Aprilia aveva il solo obbligo di pubblicazione sull’Albo Pretorio (comma 1 dell’art.139 Dlgs 42/04), mentre tutti gli altri adempimenti procedurali, ivi compreso il rispetto dei termini temporali per l’approvazione definitiva era tutto in capo alla Sovrintendenza (commi 2-3-4 art.139 Dlgs 42/04)…dunque a ciascuno le responsabilità che competono!
Una considerazione è però molto importante: non è corretto affermare che dopo ciò, tutti i progetti hanno via libera, è vero solo che sono decadute le norme di salvaguardia ma la dichiarazione di notevole interesse pubblico è integra! Questo in parole povere significa che rimane intatto il ‘prevalente interesse di tutela del bene!’
Chi ha l’obbligo di continuare a perseguirlo? Il soggetto proponente che è proprio il MIC/Sovrintendenza.
E come può visto che le cosiddette norme di salvaguardia sono decadute? Semplice, la Sovrintendenza ha due possibilità:
-ha il dovere di chiudere velocemente il procedimento con la pubblicazione del decreto anche se le norme di salvaguardia sono decadute;
-può velocemente riproporre la pubblicazione del vincolo.
Ma ha il pesante diritto/dovere di tutelare il paesaggio dichiarato di notevole interesse pubblico, diversamente violerebbe la propria mission sottolineata dalla sentenza n.13/2017 del Consiglio di Stato in adunanza plenaria (che rappresenta Legge), non è solo un nostro pensiero.
Ribadiamo – concludono Boi e Marchitti- che il gravoso onere della Sovrintendenza oggi è di correre velocemente verso il rispetto della succitata Sentenza; diversamente, tutte quelle opere incompatibili con la tutela paesaggistica, realizzate nel frattempo, si troverebbero nell’”imbarazzo” di esistere in contrasto con la dichiarazione di notevole interesse pubblico (ripeto mai decaduta!). Il termine “velocemente” va inserito in un procedimento articolato di autorizzazione di dette opere, che va dalla chiusura del parere VIA (valutazione di impatto ambientale), alla successiva procedura A.I.A. (autorizzazione integrata ambientale) al definitivo PAUR (provvedimento autorizzatorio unico regionale), tutt’altro che spedito.
Significa che la Sovrintendenza dovrà muoversi, e chi vuole speculare sul nostro territorio dovrà pensarci bene”.