“Agli abitanti di Aprilia e delle cittadine limitrofe, allarmati dal denso fumo nero dovuto al violento incendio che ha avvolto e distrutto i capannoni della società di recupero e smaltimento rifiuti Loas, si devono risposte immediate sulla natura dei materiali stoccati e sulla loro pericolosità per la salute – scrivono in una nota Sara Samperi, co-portavoce dei Verdi di Aprilia, insieme ai co-portavoce dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio e Laura Russo, esponenti di Europa Verde -. Questo episodio, l’ultimo di una lunga serie dimostra una volta di più che lo Stato subisce inerme una guerra dichiarata da organizzazioni criminali che hanno deciso di smaltire i rifiuti intossicando la popolazione”.
“Sappiamo bene che il business dei rifiuti e dei depositi di stoccaggio è nelle mani delle mafie. E dal momento che il Governo sembra non curarsene – continuano gli ambientalisti -, vogliamo ribadire la necessità di impiegare le nostre Forze dell’Ordine nella tutela della legalità e della sicurezza del vivere. È essenziale appurare in fretta che la combustione non abbia sprigionato nell’aria diossine e polifenoli in concentrazioni tali da costituire un rischio per la salute”. “Altrettanto necessario – concludono Samperi, Bonessio e Russo -, è il superamento della modalità di smaltimento dei rifiuti basata su discariche e inceneritori, in modo da favorire la legalità e la transizione verso l’economia circolare, così come stabilito nel piano d’azione adottato dalla Commissione Europea già dal 2015″.
Chiara Ruocco