36 storie, 36 uomini e donne che hanno dato la loro vita per difendere la democrazia in Italia.
36 Carabinieri.
Le loro storie sono state raccontate da vari autori, tra cui Carlo Lucarelli, Massimo Lugli e Valerio Varesi, per ricordare il loro sacrificio.
Carabinieri per la Democrazia è stato presentato questa mattina alla concessionaria Prezioso di Via Nettunense alla presenza, tra le altre autorità, del Comandate Provinciale di Latina Colonnello Gabriele Vitagliano e del Tenente Colonnello Riccardo Barbera, Comandante del Reparto Territoriale di Aprilia.
A volere questo libro, così come altre iniziative editoriali degli anni scorsi, l’ex Comandante dell’Arma dei Carabinieri Generale Tullio Del Sette:
“C’era l’esigenza – ha spiegato l’ex Generale – di valorizzare la memoria dei Carabinieri che hanno sacrificato consapevolmente la loro vita nella lotta contro il terrorismo.
Parlando con la vedova di Vito Schifani, membro della scorta di Aldo Moro, mi disse che di suo marito non si parla quasi mai.
Si parla solo di “scorta” dei magistrati o uomini politici uccisi dai terroristi, non dei singoli uomini e donne che ne facevano parte.
Questo libro, invece, racconta le storie di questi uomini e donne”.
Tra questi uomini c’è anche Domenico Ricci, autista dello stesso Moro anche quel 16 marzo di 40 anni fa, il giorno del rapimento.
Il figlio Giovanni, presente alla presentazione del volume, ha dedicato alla sua memoria il nome dell’Associazione che presiede, e che si occupa appunto di mantenere viva la memoria dei militari dell’Arma caduti in servizio.
Giovanni Ricci ha vissuto sulla sua pelle cosa voglia dire perdere un congiunto a causa dei terroristi.
Ed ha voluto ringraziare l’Arma dei Carabinieri per la vicinanza mostrata a lui e alla sua famiglia:
“L’Arma è una grande famiglia, ci è stata vicina sin dai primi momenti successivi alla tragedia di Via Fani.
Troppo spesso, però, ci si dimentica delle singole persone.
C’è la sensazione che si perda il sentore dell’uomo, e della donna, che sta dietro la divisa“.
Opere come Carabinieri per la democrazia sono destinate soprattutto ai giovani, che non conoscono tutti gli episodi di terrorismo accaduti in Italia.
Anche se, secondo il Generale Del Sette, questo non è per forza un aspetto negativo:
“Se i giovani non conoscono alcuni di questi fatti – ha spiegato l’ex Comandante dell’Arma – vuol dire che quelle battaglie sono state vinte“.
di Massimo Pacetti