GRAMIGNA: Vita di un ragazzo in fuga dalla camorra

Un libro per dimostrare che di camorra si può “Guarire”. Sabato 6 Dicembre all’Enea Hotel di Aprilia con la prezenza degli autori. Ingresso libero

Sabato 6 Dicembre, alle ore 19,00 all’ Hotel Enea di Aprilia via del Commercio 1 ci sara la presentazione del nuovo di Luigi Cicco e Michele Cucuzza. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.
La relatrice sarà la dott.ssa Anna De Santis.

GRAMIGNA è una storia straordinaria scritta a quattro mani, perché solo con Luigi Di Cicco, la sapienza e la maestria di Michele Cucuzza si poteva fare.
E’ la storia di un giovane che arriva da una famiglia di camorristi, e che vuole per la sua vita un riscatto. Un riscatto fatto di legalità e di rispetto delle regole.
E’ un libro che parte da un’amicizia, quella fra Michele Cucuzza e luigi Di Cicco, nata per caso durante una crociera. Luigi si era appena sposato, e di fronte ad un personaggio molto noto come Michele Cucuzza ha voluto fare alcune foto, e siccome, Luigi, era una persona estremamente simpatica hanno fatto subito amicizia.

Poi, hanno continuato a frequentarsi e ogni tanto si vedevano per un pranzo o una cena. Un giorno Luigi gli dice: ti devo fare una confessione. Così gli ha raccontato la sua vita e gli ha chiesto di aiutarlo a scrivere la sua storia perché voleva che servisse da esempio ad altri giovani nelle sue stesse condizioni o che comunque rischiavano. E’ un bellissimo esempio concreto scritto attraverso la sua vita.

Nel libro la vita del Di Cicco è scritta in maniera semplice, ma efficace. Si rimane rapiti ed incuriositi da questa storia che comincia con Luigi ragazzino e una famiglia che tutto ha meno che essere normale. Lui ha sentito il bisogno di raccontare la sua vita, anzi l’ha percepito come un dovere, perché sicuramente altri ragazzi come lui potrebbero un giorno raccontare la loro vittoria sulla camorra.

teatro europa1

Luigi nasce in una famiglia in cui il padre è un boss della camorra, e sottolinea una grande vergogna ed imbarazzo ogni volta che deve tirar fuori questa appartenenza vissuta come una colpa. Ma non si ha colpa a nascere in una di quelle famiglie. Per fortuna la sua famiglia è stata brava a farlo uscire da quell’imbarazzo insegnandogli i valori della libertà, del rispetto per la vita e dell’amore verso il prossimo. Ma soprattutto di farsi rispettare dagli altri senza incutere quella paura tipica della camorra, che può portare solo alla violenza, alla sopraffazione e alla morte.
In questa famiglia le donne hanno un ruolo molto importante, a partire dalla mamma di Luigi. Sono donne forti. Sono donne che soffrono, ma sono anche donne che danno un’indicazione di vita pulita ai loro figli. La mamma di Luigi, piena di dolore per la sorte del marito, vuole far crescere suo figlio nella semplicità, come un bambino normale; anche se visitava con la madre le carceri di tutta Italia per andare a trovare il padre condannato all’ergastolo.
Questo libro rappresenta una storia unica, forse perché è la prima volta che viene raccontata la camorra. Un’ organizzazione vissuta e raccontata attraverso gli occhi di un bambino e poi di un adolescente.

Questa non è un’inchiesta, non è un’indagine che racconta i risvolti di una vicenda, ma sono gli occhi di Luigi e le sue emozioni a descrivere quello che capita in una storia di camorra. E sono gli occhi del bambino che aiutano a comprendere al meglio la follia di questa storia. La follia di vivere in un sistema che non ha senso, quando si trova di fronte alle irruzioni della polizia che perquisisce la sua casa, oppure il momento in cui lo zio viene assassinato mentre giocava con i suoi cugini pensando che quei botti fossero petardi di chissà quale festa.
Ora, lui sente dentro di sé una grande gratitudine verso tutte quelle persone che lo hanno aiutato sostenuto, capito ed incoraggiato a perseguire una strada fatta di lealtà e legalità. Gratitudine verso tutte quelle persone che non lo hanno mai discriminato, perché era figlio di un boss, ma che hanno apprezzato la sua persona e le sue capacità. Negli anni ottanta novanta quel nome bastava a raggiungere tutto quello che Luigi avrebbe voluto raggiungere senza fatica e sacrificio.

Lui, in qualità di figlio del boss, già si trovava in una posizione di “alto livello” all’interno di quel sistema, e sarebbe stato molto più facile, per lui, vivere in quella maniera. Il difficile, invece, è stato proprio fare l’opposto. Il desiderio di una vita normale, la scelta della legalità, non è stata una scelta di tipo ideologica, ma una scelta estremamente concreta. Gli insegnamenti della madre, ma anche quelli del padre che, nonostante la sua detenzione, hanno fatto sentire tutto il loro sostegno a favore di una vita migliore. Il padre non avrebbe mai potuto sopportare che il figlio potesse seguire le sue stesse orme e subire quello che lui stava subendo: l’ergastolo, o peggio ancora morire ammazzato.

Luigi, però ammette, che nonostante gli insegnamenti di onestà e di legalità, ha avuto dei momenti di debolezza che potevano significare cadere nelle mani della camorra e della criminalità organizzata: sarebbe bastato un attimo. Lui, però, ce l’ha fatta a risollevarsi, e forse proprio questo è il messaggio che Luigi vuole dare. Ha fatto lavori faticosissimi per non cadere in quella trappola. Si è sacrificato, e la fatica di trovare lavoro si contrapponeva alla vita facile che avrebbe potuto fare: macchine lussuose, viaggi e soldi. Invece, no, lui doveva farcela. Doveva capire ed imparare che si poteva cambiare vita, che si potevano raggiungere grandi soddisfazioni anche attraverso le rinunce di guadagni facili. Il padre lo mandò a lavorare presso un suo cugino che aveva un ristorante dicendogli: “inizia a farti le ossa. Inizia a capire veramente il mondo del lavoro”. Luigi mano a mano riusciva ad acquisire il significato di questa vita, che se anche faticosa era molto più bella e soddisfacente di quella che la sua famiglia stava vivendo.
La testimonianza di Luigi è davvero eccezionale, nel senso che noi oggi abbiamo bisogno di questi esempi. Di come si possa cambiare la propria vita, il proprio destino e di conseguenza cambiare tutto il resto.
La portata straordinaria di questo messaggio è che Luigi è riuscito, attraverso le discriminazioni e le rinunce, a raggiungere uno stile di vita appagante e di tutto rispetto.

A.M.

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