Sarà presentato il prossimo 15 dicembre il calendario 2018 dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
L’appuntamento è fissato per le ore 17.30 presso la birreria Brancaleone di Via Marconi.
I temi scelti sono quelli della multiculturalità, dell’inclusione e dell’accoglienza.
Temi che anche Aprilia ha saputo sviluppare e fare propri nel corso della sua ottuagenaria storia.
Il calendario, infatti, è stato
“dedicato a tutti coloro – spiegano dall’Associazione – che, in tempi diversi e per le diverse circostanze, dalle diverse regioni italiane, dall’Europa e dai paesi extraeuropei, sono approdati sul nostro territorio.
Ed hanno saputo costruire una Comunità multiculturale che costituisce il tratto essenziale della Città di Aprilia.
Proprio a partire dalla nostra storica e ricca esperienza di Comunità cittadina, aperta e solidale, non possiamo essere indifferenti rispetto al tema dell’immigrazione.
Con le sue dinamiche di povertà, sfruttamento, schiavismo e tragedie immani nel nostro Mediterraneo.
Fuggono da conflitti armati che abbiamo contribuito a far esplodere, devastando nel vicino medio oriente interi Stati.
Fuggono dalle persecuzioni di regimi che continuiamo a sostenere e a corrompere.
E fuggono dalla miseria prodotta dal nostro modello di sviluppo economico, che vive della rapina e della distruzione ambientale delle risorse africane.
E invece di tendere la mano, l’Europa dichiara guerra ai migranti.
Non possiamo – prosegue l’ANPI – non interrogarci sui valori dell’accoglienza e della solidarietà.
E sul rispetto dei principi della Costituzione italiana e della Dichiarazione dei Diritti Umani.
I quali sono nati nati all’indomani della II Guerra Mondiale e della sconfitta della barbarie nazifascista.
A nessuno sfugge che in Europa e, sempre più frequentemente, anche in Italia, anche con la complicità del “terrorismo” mediatico, sulla paura dell’”invasione“ dei migranti si coltivano miserabili speculazioni politiche.
Con chiari ammiccamenti a ideologie xenofobe, razziste e neofasciste.
Prima che sia troppo tardi, e per non ritornare alle tragedie del secolo scorso, cancelliamo al più presto questa brutta e vergognosa pagina della Storia dell’Umanità“.
di Massimo Pacetti