Questa mattina, a partire dalle ore 11, presso il Mausoleo di Carano, si è tenuta la 112a commemorazione dedicata a Menotti Garibaldi, a cura del Comitato del gemellaggio Aprilia – Mostardas, con la partecipazione dei Consiglieri Carmen Porcelli, Giovanni Bafundi e Vincenzo La Pegna.
Politica apriliana di oggi e di ieri: presenti, tra gli altri, il sindaco del gemellaggio (datato 1996) Gianni Cosmi, Giustino Izzo, Antonello Santangelo ed Augusto Di Lorenzo.
“Garibaldi è uno dei personaggi storici di spicco del nostro territorio. Come componenti di una comunità riteniamo che sia doveroso commemorare figure simili. Dallo sforzo che quest’uomo ha compiuto deriva il testimone da lasciare ai giovani di Aprilia – dichiara Carmen Porcelli – Mi fa piacere vedere tanti cittadini. Menotti deve diventare un punto di riferimento“. Dopo aver intonato l’Inno d’Italia, alcuni concittadini di origine brasiliana hanno intonato l’Inno carioca.
“Do il benvenuto alla città, grazie a tutti -prosegue Costanza Ferretti, componente della famiglia Garibaldi – come tutta la famiglia che è qui. Ricordiamo anche Italia, la moglie di Menotti, ed i figli Gemma e Giulio. Ricordo mio nonno, da vero Garibaldi, è andato in guerra a 17 anni: è stato anche a Caporetto. Tornò a guerra terminata, come Ulisse“.
“Se non stiamo attenti e non rispettiamo la terra, rischiamo di perdere tutto – aggiunge Carmen Porcelli – Carano è stato uno dei primi baluardi del territorio. Per formare una comunità ci vuole forza: perché commemorare? Non ci guadagniamo nulla: chi ci guadagna invece dal silenzio?“.
“Il mausoleo è territorio del Comune di Roma, e non di Velletri – racconta Gianfranco Compagno – Il terreno fu preso nel 1874 e da lì parte la storia di Carano-Garibaldi. Menotti vorrei ricordarlo non come il figlio dell’Eroe dei due mondi: ha avuto la sfortuna di avere un padre più grande di lui. È sempre passato in secondo piano, ma è stato un grande personaggio: agricoltore, comandante con numerosi riconoscimenti in Francia ed in Italia”.
“Con la variante, qui si verserà altro cemento: questo non dovrebbe accadere, e noi – chiude Gianfranco Compagno – saremo al fianco della famiglia di Menotti Garibaldi“. La volontà della famiglia, per inciso, è mantenere l’area inalterata. “Quando partì questo percorso, volevamo dare ad Aprilia un’identità, che proviene dalle radici – conclude Gianni Cosmi – Strada ne è stata fatta, e ne va fatta ancora. Questo luogo è magico: lasciamolo come si trova“.