Il 23 maggio in questi anni ha rappresentato una giornata di impegno corale e condiviso per fare memoria di un evento tragico, che ha segnato la recente storia italiana, evento tanto drammatico che vide scricchiolare l’edificio istituzionale della nostra Repubblica. I nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, e quelli degli uomini delle loro scorte, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, cosi come quelli di tutte le vittime di mafia sono scolpiti nella memoria collettiva della nostra storia Repubblicana.
Ma la memoria se non è accompagnata dal dovere di un impegno contro le mafie che in tutto il Paese aggrediscono i nostri territori, le nostre comunità, la nostra economia, rischia di essere uno stanco rito celebrativo. Accanto alla straordinaria e generosa attività di repressione contro i sodalizi criminali svolta da Magistrati e Forze dell’Ordine è necessaria un’azione forte su vari versanti che ci veda tutti protagonisti, ognuno con il suo livello di responsabilità. Su quello delle istituzioni politiche e amministrative, in cui correttezza e trasparenza chiudano spazi alle infiltrazioni criminali e alla corruzione, sul versante economico-sociale, perché un tessuto sociale robusto di economia sana e rispetto dei diritti dei lavoratori, si difende meglio dalle pressioni criminali, su quello culturale ed educativo, con una costante formazione delle coscienze, che custodiscano il senso della legalità.
Il nostro 25° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio sta dentro la consapevolezza che porta con sé visione, speranza, fiducia, in un orizzonte caratterizzato da elementi chiave quali responsabilità, legalità, uguaglianza e democrazia. Le iniziative che abbiamo promosso per il 23 maggio si inseriscono in un percorso di continuità e coerenza con il nostro lavoro iniziato con l’insediamento della Giunta Zingaretti.
La mattina del 23 maggio all’Ambra Jovinelli, con 800 studenti delle scuole del Lazio “Palermo chiama Italia. Il Lazio c’è” . Il Procuratore Capo della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone e il Procuratore aggiunto Michele Prestipino intervistati da Francesco Forgione ci racconteranno la strategia stragista di cosa nostra e le evoluzioni delle mafie in questi 25 anni. Nel corso della mattinata ci sarà l’intervento del Presidente Nicola Zingaretti. Protagonisti dell’evento serale, sempre all’Ambra Jovinelli, saranno la musica, le parole e le immagini dello spettacolo “Uomini Soli”. Per questa serata speciale hanno lavorato insieme uno dei giornalisti più esperti di mafia in Europa, Attilio Bolzoni e uno dei più grandi violoncellisti e compositore del panorama musicale internazionale, Giovanni Sollima, con la regia di Cecilia Ligorio, la video maker Elisa Mancini.