Il dramma di Amatrice sui social scivola via: e dopo?

Passano le ore dopo il dramma di Amatrice: è giusto interrogarsi su cosa fare “dopo”?

Mentre sui social – come da copione – iniziano pian piano a scemare l’effetto del dramma di Amatrice, in città ci si interroga: cosa fare ora? Le scelte sono tante, e le prese di posizione – seppure tacite – si interpretano dai fatti. La spaccatura dell’opinione pubblica, in questi giorni, va via via incrementandosi, complici piccoli episodi.

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FERMARSI A PENSARE O “THE SHOW MUST GO ON”?

La tragedia di Amatrice, Accumoli ed Arquata, coincide con il termine virtuale dell’estate: ferie agli sgoccioli, attività che vanno via via riprendendosi ed attività – private o pubbliche – verso il termine del cartellone. Ad Aprilia, nell’immediatezza, numerose realtà, Comune compreso, hanno rinunciato a quanto previsto per rispettare il lutto nazionale, indetto sabato scorso.

Una singola rinuncia, e le attività sono riprese: è giusto giudicare chi ha scelto di voltare subito pagina? Ed è altrettanto giusto, invece, trincerarsi dietro un religioso ed assordante silenzio? La virtù, come si dice, sta nel mezzo, ma la discussione, pian piano trascende – sui social soprattutto – sfociando in offese, denigrazioni o accuse: e tutto questo, sicuramente, non rende onore a chi ha perduto tanto in questo sisma, seppure lontano fisicamente.

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E ORA?

Fondamentale, ora, riflette sul “poi”: i giorni passeranno, ed Amatrice resterà: il dramma, i pianti, lo squarcio nel cuore, quelli restano. Una pioggia di raccolte umanitarie, di beni, di cibo, è giunta alla popolazione colpita, ma in cuor proprio ognuno predica il “non dimenticare”, ma al momento non c’è altro. In città c’è chi ha proposto di devolvere tutto – o perlomeno parte – di budget ed incassi della festa patronale di San Michele alle vittime di Amatrice, ma non si registrano domande e protocolli ufficiali in merito, quindi legalmente è un qualcosa che non sussiste.

Cosa resterà non si sa, e al di là del grande cuore apriliano – tra raccolte e volontariato – interrogarsi sul dopo è importante: comportarsi da “formica”, oggi, è più importante che mai.

aprilia (5)

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