“15 990 780 €.
Eccolo il conto, salatissimo, che ci presenta il governo Meloni, nel silenzio imbarazzato dell’amministrazione guidata dal sindaco Principi, dei deputati locali del centrodestra e del Presidente della Regione Lazio Rocca.
Altro che Ripresa e Resilienza; ci stanno scavando la fossa. Il PNRR, a distanza di due anni dall’approvazione, è stato modificato dal Governo Meloni in alcune sue parti a seguito di proprie valutazioni e dopo che la Commissione Europea ha segnalato molteplici carenze.
Il dossier depositato alle Camere “LE PROPOSTE DEL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL PNRR E IL CAPITOLO REPOWEREU del 31 luglio 2023” parla chiarissimo.
Diciamo subito, per evitare inutili strumentalizzazioni, che l’amministrazione comunale di Aprilia non ha colpe in questa vicenda, anzi Lanfranco Principi in quanto rappresentante della nostra città è una vittima, e lo è due volte.
In primo luogo, perché la nostra città perderà dei finanziamenti europei che l’avrebbero resa più sicura, più vivibile, più bella. Ma oltre questo, Principi è vittima perché in campagna elettorale puntava soprattutto sulla filiera di governo della destra e su interventi finanziabili per le periferie apriliane, e questi tagli fatti da un governo “amico” intervengono proprio a discapito delle periferie della nostra città.
Il Governo Meloni ha definanziato 15,9 miliardi di euro di opere precedentemente approvate e, per non correre rischi in fase di rendicontazione, ha scelto di cestinare i progetti in carico ai Comuni italiani credendo che la parcellizzazione degli interventi e la molteplicità dei soggetti attuatori avrebbero determinato un carico amministrativo di difficile gestione.
Per evitare la rivolta dei territori il Governo ha dichiarato che troverà altre risorse per rifinanziare i progetti ma è solamente un modo per prendere tempo e posticipare il disastro annunciato. Sostengono di poter supplire con risorse di Bilancio o attraverso i fondi FSC (Sviluppo e Coesione) o ancora attraverso Fondi Strutturali quali FSE (Fondo Sociale Europeo) e FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Lo diciamo con chiarezza ed in anticipo sui tempi: è solo fumo negli occhi.
La coperta del Bilancio dello Stato è corta; i fondi Strutturali Europei sono già programmati, hanno vincoli stringenti e sono perlopiù intoccabili; il Fondo di Sviluppo e Coesione è prevalentemente destinato al Sud per sua natura.
In questo scenario, difficilmente recuperabile, la ferita inferta anche ad Aprilia è gravissima quanto il definanziamento degli investimenti che riguarda la nostra città: quasi 16 milioni di euro, nei confronti di un totale di 20 progetti che coinvolgono tutto il nostro territorio comunale.
Nello specifico si tratta di 12 progetti di Rigenerazione urbana, come ad esempio il progetto di intervento per il quartiere toscanini, che consisteva in lavori di completamento dell’auditorium comunale ai fini del potenziamento dei servizi socioculturali e ricreativi e del contrasto dei fenomeni di degrado e marginalizzazione sociale in Via marsica (338 mila euro). O ancora, con quasi due milioni di investimenti abbiamo rinunciato ad alcuni interventi di rigenerazione urbana del centro cittadino: ristrutturazione edilizia dell’edificio e aree esterne, centro sportivo ex CRAL, per sviluppare la promozione delle attività sportive e socio-ricreative.
Oltre ai progetti di rigenerazione urbana, ci sono anche 8 progettiinterventi per la Resilienza e la valorizzazione del territorio: messa in sicurezza del territorio urbano nella località frassineto darischio geologico (1,100,000.00€ di progetto); interventi di efficientamento energetico edifici scolastici (scuola d’infanzia a campo del fico, scuola arcobaleno in via dei mille), con oltre 300,000.00 di investimenti.
Sono solo alcuni esempi. Una goccia in un mare di danni che questo Governo, in campagna elettorale permanente, sta producendo perché incapace, ad un anno dal suo insediamento, di uscire dalla prigionia della retorica e della propaganda. Ma i nodi stanno venendo al pettine, purtroppo per la cittadinanza, e non vi è una sola promessa mantenuta. Pensiamo, ad esempio, alle accise sulla benzina, alle commissioni sulle transazioni bancarie, alla flat-tax, alle politiche migratorie, al potenziamento della sanità.
Invitiamo Principi e la sua amministrazione ad uscire dal torpore di questa lunga estate, ad occuparsi di cose serie e non dei gruppi musicali che suoneranno a San Michele, confidando che ci si attivi con l’ANCI per evitare questi tagli.
Ci sono molti motivi per farlo, 16 milioni di buoni motivi.”
Chiara Ruocco