“Come Cittadinanzattiva, Tribunale per i Diritti del Malato, della sede di Aprilia non lo possiamo fare a meno di accogliere e portare all’attenzione dei vertici della Direzione Generale della ASL di Latina e soprattutto del Presidente della Regione Lazio, con delega alla Sanità, le tante richieste di aiuto che arrivano alla nostra Associazione dai concittadini, che lamentano una riduzione importante ed indiscriminata di ausili per la stomia e non solo, oltre a tempi di consegna di presidi per pazienti allettati, quali ad esempio materasso antidecubito e lettini con sponde, per i quali può passare anche un mese per processare la pratica e reperire l’attrezzatura richiesta.
Dopo il calvario di dover imparare a convivere con una situazione invalidante di grande impatto emotivo, le persone devono anche umiliarsi a fare presente che la fornitura del numero massimo di presidi autorizzabili, ai sensi della Determinazione – GSA n°G15416 del 13/12/2021,”Aggiornamento Prontuario prodotti monouso assistenza protesica di cui all’Allegato 1 del DCA U00254 del 31/08/2016″, non è in molti casi sufficiente a coprire il fabbisogno minimo ed evitare in alcuni casi infezioni dovute al riutilizzo degli stessi presidi monouso.
Difficile da spiegare ai cittadini che si rivolgono agli uffici territoriali della protesica che le quantità dei vari ausili sono state tutte riviste e tutte ridotte. Regolarmente succede che il cittadino, scontento di questa situazione, inveisce contro l‘impiegato di turno che gli comunica che non potrà avere più gli stessi quantitativi.
È fuori discussione ed è anche corretto che ciclicamente sia rivista e messa in discussione la procedura di assegnazione di questi presidi, ma senza generalizzare e tenendo conto di eventuali possibili scostamenti, sia pure eccezionali, se certificati dallo Specialista. Invece succede che le spiegazioni fornite, in nome di “questo dice la Determina”, non prende in considerazione il caso particolare. Tradotto: il budget prima della salute?
Ma è veramente così? Ci rifiutiamo di crederlo, ed è per questo che chiediamo ai dirigenti preposti di adoperarsi per venire incontro a queste persone già duramente provate dalla malattia e di analizzare, quando richiesto, caso per caso, tenendo conto della persona e della sua malattia.È innegabile che passare da una fornitura, ad esempio di sacche da 90 pezzi mese a 60, un qualche impatto pratico sulla qualità della vita del paziente lo ha, e quindi non basta dire solamente:“questi sono i pezzi che da oggi ti spettano”.
Di grande aiuto sarebbe l’apertura dell’ Ambulatorio Infermieristico che alla Casa della Salute di Aprilia viene negato nonostante per questo esistano direttive regionali che lo associano alla esistenza stessa della Casa della Salute. Lo stesso Ambulatorio potrebbe farsi carico anche di formare i cittadini coinvolti al corretto uso delle stomie e magari andare per buona pace di tutti nella direzione di una vera e corretta assegnazione.”
Chiara Ruocco