Carissimi ragazzi e ragazze, care bambine e cari bambini,
siamo arrivati finalmente all’inizio di questo anno scolastico. È stato un anno veramente particolare questo 2020: solo qualche mese fa, quasi tutti abbiamo dovuto abbandonare le nostre abitudini e rinunciare a quello che facevamo tutti i giorni: andare a lavoro o a scuola, incontrare i nostri colleghi, i nostri compagni di classe, i nostri amici e le nostre amiche.
Probabilmente, all’inizio, ad alcuni di voi sarà sembrato quasi un sogno: niente più compiti, niente più esercizi, niente interrogazioni. Molto presto, però, abbiamo compreso tutti che le rinunce erano decisamente più grandi delle apparenti “comodità”.
Per mesi, avete dovuto starvene chiusi nelle vostre case, senza poter vedere né i vostri compagni di classe, né i vostri docenti, se non attraverso il monitor di un pc o di uno smartphone. La didattica a distanza, che avete imparato a conoscere ed utilizzare spesso efficacemente, ha rappresentato sicuramente – e grazie all’impegno quotidiano dei vostri insegnanti – uno stimolo e un aiuto. Ma è inutile nasconderci: poter frequentare le aule delle vostre scuole, incontrare i vostri amici e persino dover sostenere compiti in classe e interrogazioni… sono tutta un’altra cosa!
Questi mesi di assenza dalla scuola vi hanno sicuramente insegnato molto e dicono qualcosa a ciascuno di voi, soprattutto oggi. Innanzitutto, vi hanno fatto comprendere quanto sia bello imparare. E quanto questa avventura, tipica dell’essere umano, sia intrecciata alle persone con cui condividete il vostro percorso formativo: con i compagni di scuola, con gli insegnanti, persino con l’autista dell’autobus che vi porta a scuola o il dirigente che oggi probabilmente vi ha accolto all’ingresso. Imparare – insomma – è un’attività impossibile da soli.
Avete poi capito un’altra cosa: imparare non è una cosa scontata, così come non è scontata la scuola. E come tutte le cose preziose e non scontate, la scuola va difesa con le unghie e con i denti. “Sì, ma come?” direte voi. Beh, imparando! Mentre voi leggete questa lettera, ci sono donne e uomini che sono stati studenti come voi e che oggi sono in prima linea per curare persone affette da Coronavirus, o per cercare una cura efficace, un vaccino, in grado di sconfiggere il virus per sempre. Quello che stanno facendo oggi è il frutto di anni trascorsi ad imparare. Senza il loro impegno a scuola – durato anni – oggi tutti noi saremmo persi.
Per questo, per proteggere la scuola (e il nostro futuro) abbiamo bisogno che voi impariate il più possibile, per esser pronti ad ogni evenienza e per difendere la possibilità che altri dopo di voi possano continuare ad imparare.
Questa richiesta è anche l’augurio che vi lasciamo, nella speranza che sia un anno stimolante, divertente e appassionante. Che possiate recuperare tutto ciò che avete perso. In questi primi giorni dovrete cimentarvi con nuove regole e restrizioni. Sappiamo che non sarà semplice, ma siamo sicuri che sarete in grado di “fare la vostra parte” e aiutarci a superare questa fase difficile.
Infine, permetteteci di ringraziare le vostre famiglie e – anche a nome vostro – insegnanti, dirigenti scolastici e tutto il personale della scuola, che insieme a voi in questi mesi hanno vissuto le enormi difficoltà della pandemia. A loro, alla loro professionalità, alla passione educativa, alla capacità di adattarsi di fronte alle difficoltà dobbiamo tutti molto.
Non vogliamo sottrarvi altro tempo. Vi lasciamo ai vostri insegnanti che sapranno guidarvi anche quest’anno in quella fantastica avventura che è l’apprendimento. Viva la scuola. E buon anno scolastico a tutte e a tutti.