“La scuola per il bambino è una seconda casa e rendere sicuri gli spazi dovrebbe rappresentare una priorità. Si tratta di un tema importante, che non può essere al centro dei proclami politici se per anni non è stato centrale nell’azione amministrativa di chi fino ad oggi ha detenuto la delega ai lavori pubblici. Se nessuna delle scuole di Aprilia risulta adeguata alla normativa antisismica. Si tratta di adeguamenti costosi, che richiedono delle progettualità frutto di una seria programmazione, ma quando a questi progetti si fa riferimento per anni senza mai giungere ad un risultato concreto, ecco emergere un primo campanello d’allarme, tanto più nel momento in cui gli enti chiamati ad erogare le risorse prevedono bandi specifici sul tema.
Di questo mi piacerebbe parlare, di pianificazione a lungo termine, che dovrebbe rientrare nel programma politico della coalizione. Invece con stupore siamo costretti ad affrontare problemi più piccoli, che potrebbero essere risolti programmando normali interventi di manutenzione, perché in questi anni è emersa la difficoltà di mantenere anche ciò che abbiamo.E’ il caso dei certificati CPI per la prevenzione degli incendi: più volte ne è stata evidenziata l’assenza a carico degli istituti scolastici della città di Aprilia e vien da chiedersi se l’amministrazione civica abbia in questi mesi provveduto a questo importante adempimento, che a differenza degli adeguamenti antisismici ha costi irrisori. Le scuole sono in deroga, è cosa nota, ma questa non può essere una giustificazione valida per chi pensa di essere in grado di amministrare una città grande e complessa come quella di Aprilia.
Del resto sono proprio i problemi ordinari, dettati da sciatteria e assenza di attenzione ad affliggere insegnanti e genitori. Quanto emerso dall’incontro con i genitori dei bambini che frequentano il plesso Elsa Morante. I bambini sono costretti a restare per ore all’interno delle aule senza poter tenere la finestra aperta. Sono state sigillate dopo che due infissi sono caduti mettendo a rischio la loro incolumità. Anche giocare in cortile rappresenta un rischio, per la presenza di alberi di eucalipto per i quali la manutenzione è assente. Spesso i rami cadono in strada o nel cortile stesso, le loro radici hanno devastato i marciapiedi e a nulla sono valse le segnalazioni dei residenti. Come si può parlare di opere faraoniche, se è difficile mantenere anche quello che abbiamo?”
Chiara Ruocco