Lanfranco Principi sulla questione Progetto Ambiente.
Lanfranco Principi sulla questione Progetto Ambiente: “colpa della poca trasparenza nella gestione dell’iniziativa”.
“Durante questa campagna elettorale spesso è stato spesso messo in discussione il ruolo di vicesindaco assunto all’interno della giunta guidata da Antonio Terra, il motivo per il quale le proposte, di cui oggi parlo, non sono state avanzate allora e, in ragione dell’importante ruolo che ricoprivo, perché la stanza dei bottoni non fosse liberamente accessibile.
Sarò breve: purtroppo non tutte le componenti della maggioranza avevano accesso a informazioni riservate esclusivamente a persone che facevano parte del cerchio magico del sindaco Antonio Terra.
Questo continuo voler nascondere,a un certo punto, ha comportato la fuga sistematica di persone, competenze, addirittura intere liste. La mia personale risposta e quella della lista Unione Civica è arrivata il 16 dicembre 2022, quando ho rassegnato le dimissioni da vicesindaco e assessore con delega al bilancio e al personale e la lista intera ha scelto di passare all’opposizione.
Alcuni atti pur fondamentali per il territorio, non venivano condivisi. L’assenza di trasparenza in particolare ha toccato l’apice per quanto attiene la gestione della Progetto Ambiente.
La partecipata di via delle Valli che si occupa della raccolta differenziata e del conferimento dei rifiuti e che andrebbe potenziata in ragione dei servizi fondamentali che svolge in città, per anni ha gestito i servizi di noleggio dei mezzi d’opera utilizzati per la raccolta differenziata, quello per l’acquisto dei mastelli e l’incarico per reperire personale interinale senza alcuna gara d’appalto, ma aggirando la norma attraverso contratti sotto soglia ma continuativi nel tempo e affidato sempre allo stesso ristretto numero di liste, ben sapendo che servizi con costi milionari necessitano di una gara a evidenza pubblica. In queste ore si sta svolgendo il processo penale per abuso d’ufficio a carico dell’ex amministratore della Progetto Ambiente e anche l’Anac ha avuto occasione di contestare al Comune di Aprilia la violazione della normativa vigente.
Non ci interessano le responsabilità penali, per quelle esistono giudici e Tribunali. Ci interessano le responsabilità politiche di un sindaco e capo della coalizione civica, oggi formalmente ereditata dalla candidata sindaca Luana Caporaso, che negli anni di mala gestione sedeva nel consiglio di amministrazione e conosceva bilanci che venivano anche da lui stesso votati. Non possiamo tacere di fronte all’imbarazzo con il quale il sindaco Terra alla fine si è visto costretto ad accettare che il Comune si costituisse parte civile in questo processo, un atto dovuto ma al quale ha aderito in maniera tardiva, solo dietro le richieste pressanti dell’ufficio avvocatura del Comune di Aprilia- come dimostrano gli atti raccolti dall’opposizione nei mesi scorsi- e dietro pressioni dell’opposizione. La costituzione di parte civile infatti è arrivata poche ore dopo aver saputo che sul tema era stata convocata una commissione trasparenza richiesta dall’opposizione e poi boicottato. E anche il piano industriale approvato alcuni mesi fa e tra le cause determinanti della rottura con Unione Civica grida vendetta per i costi eccessivi, nell’ordine di 14 milioni di euro l’anno. Un piano che va rivisto al ribasso e la mia intenzione è proprio quella di vederci chiaro, studiare gli atti insieme alla mia squadra e fare in modo di ridurre il costo mantendo inalterata la qualità dei servizi. I margini ci sono, è solo una questione di volontà politica.”
Chiara Ruocco