Non accennano a placarsi le polemiche alla vigilia del Consiglio Comunale di domani ad Aprilia, che vede all’ordine del giorno anche un punto riguardante la rimodulazione delle aliquote Tari, fatto tecnico che, in soldoni, garantisce l’arrivo di una nuova stangata fiscale già a fine anno quando si tratterà di pagare il saldo del tributo per la gestione della nettezza urbana.
Intera coalizione civica nell’occhio del ciclone, spetta alla lista che porta il nome del sindaco Antonio Terra rispondere per una difesa d’ufficio. La coordinatrice della lista Terra, Monica Laurenzi (ex Pd), conferma l’aumento ma scarica le responsabilità che oggi vengono addossate all’amministrazione.
Questione ovviamente di mero dibattito politico tra le parti, laddove il cittadino (che come da memoria collodiana si trova tra la padella e la brace) comunque chiuderà l’anno dovendo sopportare un maggiore esborso nella bolletta Tari rispetto a quanto previsto ad inizio anno.
“Il Consiglio Comunale di domani – dice Monica Laurenzi – è chiamato ad esaminare la delibera per la modifica della tassa sui rifiuti, un adempimento resosi necessario per far fronte ad ulteriori voci di spesa emerse in sede di conguaglio 2018. Si tratta di costi derivanti dall’aumento della tariffa di conferimento del secco indifferenziato determinato retroattivamente dalla Regione Lazio e da adeguamenti Istat: è bene ribadirlo perché in questi giorni qualcuno ha provato a raccontare altro con l’intento di addossare il rincaro alla Amministrazione o alla Progetto ambiente. La somma per la quale è necessario tornare in aula con una nuova delibera non deriva da ulteriori costi di gestione connessi al servizio di raccolta porta a porta ne ad altre spese dell’attività societaria ma da ulteriori voci non determinabili in alcun modo dall’azione amministrativa o dalla gestione della partecipata.
La legge impone alle amministrazioni comunali di coprire interamente i costi del servizio mediante la rimodulazione della tariffa; chi è chiamato alla responsabilità del governo della cosa pubblica, pur volendo, non può sottrarsi ai doveri che ne derivano nonostante il carattere impopolare del provvedimento che non fa certo piacere nemmeno a chi deve votarlo. Le forze di opposizione, che in questi giorni hanno artatamente fatto leva sull’odioso prelievo nei confronti dei cittadini, a parti invertite non avrebbe potuto fare nulla di diverso e lo dimostra il fatto che dai loro banchi non è pervenuta alcuna proposta per impedirlo, ma solo generiche accuse contro chi oggi amministra la città.
Fatta questa doverosa premessa, la nostra forza politica, entrata da pochi mesi in questa esperienza amministrativa, sente forte l’esigenza di mettere in campo, senza ulteriore indugio, azioni nuovi capaci di determinare sul lungo periodo una complessiva diminuzione della Tari perché, a fronte di costi imposti dall’esterno e subiti dalla comunità, senza alcuna alternativa, esiste la possibilità di adottare azioni positive che renderebbero i costi, e quindi la tariffa, la conseguenza di politiche virtuose e buone pratiche dei cittadini.
Le azioni sulle quali stiamo già lavorando riguardano: la lotta agli invisibili. Nonostante il prezioso lavoro dell’Ufficio tributi sono ancora troppi i cittadini che conferiscono senza “esistere” nell’anagrafe dei contribuenti; cosi come numerosi sono quei cittadini che non fanno correttamente la raccolta differenziata mettendo tutto nel “sacco nero”. Questi costi del servizio vengono ripartiti sugli “onesti” e questo è intollerabile. E’ necessario costituire una task–force per perseguirli e adottare sistemi di rilevazione automatica che pensiamo possono essere messi a punto in occasione del passaggio alla Tarip, la tariffa puntuale.
E’ quanto mai necessario rivedere il regolamento dell’Ecocentro sia per quanto riguarda il conferimento delle utenze non domestiche sia per quanto riguarda il sistema degli ecopunti.
Ripubblicizzazione del ciclo dei rifiuti. Il costante aumento dei costi di conferimento registrati negli ultimi anni per la frazione umida e per il secco ha avuto ripercussioni pesantissime sulla tariffa. Inserirsi in un mercato ad oggi gestito totalmente da privati attraverso la costruzione di un impianto “nostro” per il compostaggio , sottrarrebbe da logiche di mercato i conferimenti. Azione questa coerente col Piano regionale dei Rifiuti, premiata da contributi economici, a cui possiamo accedere in virtù di una azienda a totale capitale pubblico.
Dobbiamo realizzare velocemente il Centro del riuso.
Una campagna di informazione capillare per promuovere acquisti consapevoli, privi di imballaggi che miri alla diminuzione della frazione “secca” del 10%”.
Alla vigilia di questa nuova seduta consiliare dei veleni, va detto che poco possono fare le parole di giustificazione o di scarico delle responsabilità per placare il malumore dell’opinione pubblica di fronte a questa nuova stangata fiscale. Il gioco delle parti, tra coalizione di maggioranza e gruppi politici di opposizione, poco o nulla interessa a gran parte della comunità che, soltanto passivamente, si ritrova con una bolletta già pesante e, da questo fine anno, ancora aggravata da cifre più alte.
Uno spunto di riflessione, tuttavia, nasce dalle parole pronunciate in merito all’applicazione della cosiddetta “tariffa puntuale”. Si tratta di un cavallo di battaglia della Rete dei Cittadini e dell’ex assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi, la stessa che proprio in sede di approvazione del bilancio preventivo è stata protagonista di una querelle su di un suo emendamento che ha messo in imbarazzo il resto della coalizione civica. Poi ritirato.