London Bridge, siamo intorno le 22 ( 23 in Italia) quando un furgone bianco si lancia follemente sui passanti. Il caos. Dal veicolo scendono tre uomini che iniziano ad aggredire i passanti con dei coltelli da cucina. La corsa verso il quartiere Southwark, zona del Borough Market, dove continuano le aggressioni. Poi la sparatoria con la polizia inglese e gli attentatori che cadono sotto il fuoco degli agenti. Il tutto è durato appena otto minuti.
Sono sette la persone – lo ha detto questa mattina il comandante di Scotland Yard – che hanno perso la vita questa notte. Il bilancio dei feriti è salito a 48. I tre aggressori avrebbero gridato: “Questo è per Allah”, riferisce la Bbc (l’Isis non ha ancora rivendicato ma ha espresso compiacimento sui social network).
Due mesi fa l’attentato a Westminster, il 22 maggio la strage alla Manchester Arena, ieri l’attacco al London Bridge: tanta la paura dei londinesi ma tanto di più il coraggio che in questo momento così difficile stanno dimostrando. A quattro giorni dalle elezioni il Regno Unito non si fa intimidire: “Non ora – dicono alcuni cittadini inglesi sul web – è quello che vorrebbero i terroristi, l’incertezza”.
di Jacopo Cascone