Sono stati calendarizzati a partire dal 25 marzo i lavori assembleari della Camera dei Deputati per discutere la proposta di legge del Movimento 5 Stelle che, di fatto, potrebbe segnare la ripubblicizzazione del servizio idrico in Italia.
L’argomento, ovvero sottrarre l’acqua dalle logiche del mercato, arriva quasi otto anni dopo il Referendum di giugno 2011, e il dibattito parlamentare non sarà una passeggiata.
La proposta di legge, che interessa anche ovviamente interessa anche l’Ato4 dove a gestire il servizio idrico è la società Acqualatina, prevede un colpo di spugna immediato sulle attuali concessioni, con il Ministero dell’Ambiente che avocherebbe per sé il compito di stabilire le tariffe.
I lavori del primo ramo del Parlamento, come è logico attendersi, non saranno una passeggiata. Anche gli alleati di governo della Lega chiedono modifiche alla prima bozza del testo di legge, avversato da sindacati e aziende, e sarà difficile trovare una sintesi politica su quella che è una battaglia ideologica di comitati e associazioni sparse su tutto il territorio nazionale, ma che nasconde anche l’enigma di costi in aumento per lo Stato.
A colpi di emendamenti, pertanto, la proposta di legge corre il rischio di essere limata in più punti, seppur lo stesso Presidente della Camera, Roberto Fico, che fortemente sostiene il provvedimento, ha lanciato alla vigilia ampi moniti affinché non venga disattesa la volontà popolare.
G.Z.