Il servizio idrico è il nodo della questione: “Un comitato non può pensare a certe questioni – tuona Carmen Porcelli all’indirizzo del Consigliere Michela Biolcati Rinaldi, e Bafundi aggiunge – Questa battaglia l’abbiamo cominciata noi ai tempi della giunta Meddi. Prima ci voleva il rimboro su quanto pagato, e poi ci sarebbe stato un contratto reale con Acqualatina. Il vero problema è legato alla destinazione dei soldi dei cittadini: l’Amministrazione deve prendersi la responsabilità di dire che i soldi vanno versati ad Acqualatina. Va chiusa una partita che è aperta: ai cittadini va chiesto scusa per questo pseudo comitato che cavalcava quell’onda e non si prende responsabilità: quelle le abbiamo noi, e le eventuali denunce sono a carico nostro”.
“Nessuno esterno all’Aula può assumersi responsabilità: noi siamo sostenitori della restituzioni in toto – dichiara Vincenzo La Pegna – chiudo con un passaggio importante: i cittadini vengono da noi a rappresentarci problematiche in tutti i campi. A me risulta che uffici competenti hanno dichiarato l’impossibilità di restituzione in toto. Si sappia che noi ed altri consiglieri vigileremo su questo: non vogliamo rattizzare proprio nulla. Non deve essere il Comitato a dare indirizzo politico ed amministrativo: ben venga il Comitato, ma decide l’Aula Consiliare“.
“Io ed i consiglieri Galanti e Terzo – interviene Roberto Boi – abbiamo firmato la mozione esposta da Monica Tomassetti, e credo sia calzante a questo discorso. La restituzione delle somme aprirebbe le porte ad Equitalia: abbiamo sottoscritto la mozione perché all’interno del documento è riportata un elemento fondamentale, in quanto si parla di trasformazione da somme versate impropriamente al Comune in tributo congelato in capitolo apposito. La trasformazione da somma versata a tributo è prevista in una legge di quindici anni fa”.
“Il problema doveva emergere – aggiunge Carmelo Terzo – è un cavallo di battaglia che ha fatto comodo alle Amministrazioni, per fare lotte di posizione che negli anni diventano difficili da condurre. I comitati hanno fatto analisi corrette, e l’Amministrazione Meddi aveva un concetto di un certo tipo: la linea guida non è stata cambiata dagli eredi. La spesa, però, è stata fatta dai cittadini: c’è chi non ha pagato, chi lo ha fatto al Comune e chi ad Acqualatina. E’ giusto che oggi vengano chiarite le posizioni dai cittadini e, indipendentemente dalla mozione, i cittadini non possono farne le spese. Impropriamente accade un fatto tipicamente italiano: il cittadino paga e si ritrova moroso, con il Comune che utilizza le cifre versate e poi si cade in prescrizione”.
Giunge il turno del Consigliere Michela Biolcati Rinaldi: “Sono stata chiamata in causa da quasi tutti i consiglieri, ed è d’obbligo rispondere in merito a questo. Il Consigliere La Pegna ha parlato di visibilità: non sarei ricorsa alla stampa se non avessi avvertito allarmismo, c’era bisogno di tranquillizzare i cittadini. Si è colto allarmismo dai cittadini che hanno versato importi: con il Sindaco abbiamo intrapreso la strada delle prescrizioni da tempo, sapevamo che nel 2015 i versamenti del 2005 sarebbero incappati in questo problema. Abbiamo ragionato da tempo su questo, e tale situazione andava chiarita. Andiamo avanti con la battaglia contro Acqualatina, ed è un aspetto legale: non possiamo far rischiare ai cittadini la perdita di somme versate. Ci siamo avvalsi di supporti di avvocati, dirigenti ed Assessori, avevamo bisogno di un supporto forte: oggi ho sentito parole che cozzano con l’operato. Nessuno ha delegato il Comitato nel fare atti: si parla di convenzioni con il Comitato, che non sussistono. I cittadini andranno tranquillizzati ulteriormente, nessuno ha delegato nessuno: il Comitato ci da un grande aiuto, ma non ha fatto altro. Ci tengo a ribadire che non c’è delega e convenzione con il Comitato. La nostra unica preoccupazione è il cittadino”.
“La mozione, a mio modo di vedere, non è superata: potevamo presentarci in modo diverso – dichiara Vincenzo Giovannini – la mozione è legata alla ricerca di una soluzione. Il nostro percorso prosegue, per dare una risposta ed una certezza più concreta al cittadino, altrimenti ci si trova davanti al classico cane che si morde la coda. Ci siamo sentiti dire che Aprilia è una città, sul tema dell’acqua, di evasori: Aprilia ha iniziato una battaglia legittima contro un sistema ritenuto sbagliato, e continua a portare avanti la battaglia. Il cittadino ha pagato in modo diverso, non è moroso. E’ una strada necessaria da percorrere, anche se in alcuni campi può penalizzare Aprilia”.
Interviene il Sindaco Antonio Terra: “Ho ascoltato gli interventi e consultato le mozioni: si tenta di far passare un messaggio che è tutto finito, e non è così: siamo in attesa di pronunciamenti importanti. Abbiamo sempre condiviso l’azione nonostante alcuni disaccordi con il Comitato. Non è tutto concluso: siamo di fronte ad un ragionamento di singoli cittadini che in maniera volontaria hanno messo in piedi tale ragionamento. Seguiamo per filo e per segno il mandato che ci ha dato il Consiglio Comunale: siamo preoccupati da un anno, e siamo in massima sinergia con il Comitato: 131mila euro sono già stati rimborsati. Rimborseremo sempre in maniera corretta, e su base volontaria il cittadino che fa richiesta verrà rimborsato. Su questa questione non ci sono mozioni da approvare, tenendo presente che a breve verrà approvato il bilancio con un residuo totale con una casella aperta dei soldi versati. Non arretriamo e andiamo avanti: non è finito proprio nulla. Questa mozione va respinta, la vicenda la stiamo governando in maniera corretta: partiamo dal presupposto che sono atti volontari”.
Dopo il Sindaco, interviene Nello Romualdi: “Sono stupito dalle parole del Sindaco: dall’ufficio legale le avranno consigliato di ripetere il termine “volontario”. Non è un ragionamento campato per aria: si era creato un clima ed è stato uno dei cavalli di battaglia per le corse elettorali. Non vanno dette fesserie: far passare questo fatto per atto volontario non è corretto. Giù la maschera: ingraziarsi il percorso del Comitato è stata una priorità, perché si cavalca la tigre anche dalla vostra parte. Fate ciò che volete, lo avete sempre fatto: vedremo come finirà il percorso legale. Va detto che la norma non consente di far pagare al Comune: se il Sindaco parla di atto volontario, si contraddice il Consigliere Boi. Se fosse stato un atto volontario, il cittadino avrebbe saputo cosa andava a pagare ed il perché. Si sta mistificando la realtà: è uno dei grossi errori strategici dell’epoca”.
“La restituzione delle somme potrebbe comportare problemi al cittadino in merito alle continue richieste di somme di Acqualatina. Secondo noi il Comune – chiude Monica Tomassetti – con la mozione da discutere in coda, dicendo di non far valere la prescrizione, di fatto fornisce una nuova possibilità al cittadino, facendo un discorso oggettivo e non partigiano“.
La mozione presentata, passata al voto a seguito della varie dichiarazioni di voto, con 14 voti contrari, 3 astenuti e 4 voti favorevoli, è stata respinta.