Ancora polemiche sulla nuova Aula Consiliare. La Pegna “Spreco di denaro pubblico”

Tempi e costi maggiori del previsto per la realizzazione della nuova Aula Consiliare “Luigi Meddi”. Il Consigliere La Pegna riaccende le polemiche

È passato poco più di un mese dall’inaugurazione della nuova Aula Consiliare di Piazza Roma, e le polemiche ancora non si spengono.

Il Consigliere di opposizione Vincenzo La Pegna, infatti, sottolinea come tempi e costi siano stati di gran lunga maggiori rispetto a quanto previsto inizialmente.

Osservazioni che, a turno, nel corso del tempo più forze di opposizione hanno manifestato.

Ma ora l’esponente di Aprilia Valore Comune snocciola i dati che hanno instillato in lui più di un dubbio:

“Ancora una volta – scrive in una nota il Consigliere – si assiste ad un sistematico spreco di denaro pubblico.

Il quale, invece, potrebbe essere impiegato per incombenze di sicuro più favorevoli alla collettività.

Non solo si è arrivati a superare di gran lunga le spese iniziali, circa 20 mila euro complessive.

Senza contare un periodo superiore ad un anno per tale realizzazione.

Ma quando si spendono 28.678,00 euro, più i 20.000,00 già spesi, per un totale di 48.678,00 € per un sistema multimediale, mi chiedo: serve necessariamente in questo momento?

Si tratta di un’aula consiliare aperta alla collettività, dove si discute delle problematiche di una città e per far capire alla stessa che gli sprechi vanno eliminati in momenti in cui non ci sono soldi.

Questi fondi potevano essere utilizzati per sistemare qualche marciapiede.

O mettere in sicurezza qualche strada o lampioni di illuminazione.

Ma anche per qualche contributo natalizio a qualche famiglia meno abbiente.

No, nulla di tutto questo, bisognava strafare”.

La soglia dei 40.000 €

I dubbi maggiori del Consigliere La Pegna vengono sollevati dagli atti approvati dalla Giunta che si sono susseguiti nel corso dei mesi.

Atti che andavano a rendicontare le spese sostenute per il rifacimento dell’Aula Consiliare, ma che spesso non vengono riportate in maniera puntuale:

“In atti – specifica il Consigliere – si richiama la delibera di G.M. n. 262 del 09/10/2017.

Con essa la Giunta ha dato mandato a spendere 20 mila euro.

Ma poi il dirigente ne spende più del doppio, impegnando come detto più di 28 mila euro già sull’esercizio finanziario 2018.

E a cosa corrisponde il capitolo 101600 di bilancio?

Ciò non è chiaro nella determina, e questo è grave per una questione di trasparenza.

A quanto ammonta l’importo netto?

Se si sommano i 28.678 euro ai 20.000 si ottiene l’importo di 48.678,00 euro, che detratti dell’IVA corrisponde ad un netto di 39.900,00.

Guarda caso di poco sotto i 40 mila euro…

Per caso i 40 mila euro sono una soglia particolare?”

Il riferimento provocatorio del Consigliere è all’articolo 36 comma 2 lettera a) del Decreto Legislativo 50/2016.

Il quale prevede che, per importi inferiori ad € 40 000.00, i Comuni abbiano la possibilità di affidare direttamente i lavori in oggetto senza passare per una gara d’appalto.

I conti che non tornano al Consigliere La Pegna non sono quelli matematici.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *