Il consigliere comunale di Sel, Rifondazione Comunista e Primavera Apriliana Carmen Porcelli ha protocollato lo scorso 7 gennaio una richiesta di accesso agli atti e il 13 gennaio una interrogazione per venire in possesso di documenti utili a chiarire la vicenda delle fatture prodotte dall’Azienda Aprilia Multiservizi e dichiarate inesigibili dal Comune di Aprilia.
“E’ vero o non è vero – interviene Carmen Porcelli, consigliere comunale Sel – il fatto che nel 2010 il Direttore Generale e il Commissario straordinario dell’azienda Multiservizi, all’epoca Biolcati e Farì, hanno evidenziato che il management precedente aveva sì contabilizzato le fatture n. 39 e 40 ma le aveva registrate come incassate nell’esercizio 2008? Se fosse così ciò che il settore finanze afferma oggi, e cioè che le fatture n. 39 e 40 non solo non sono state liquidate ma sono da contestare, restano fortissimi i dubbi sugli impegni assunti dall’amministrazione a coprire tutti i debiti accumulati in questi anni dall’Asam. A questo punto mi chiedo cosa stanno aspettando i membri e il Presidente della Commissione Trasparenza, Roberto Boi, a convocare una seduta per visionare ed ottenere tutti i documenti relativi alla voragine finanziaria dell’Asam”.
“Ho il forte sospetto che su quelle fatture, – incalza il consigliere – prima o poi e senza che vi sia una reale verifica in tal senso, calerà il silenzio e si deciderà di pagarle senza che nessuno mai conoscerà le ragioni. Ad alimentare questo sospetto è il fatto che il sindaco Terra non ha ancora inviato gli atti alla Procura della Repubblica; il primo cittadino preferisce giustificarsi asserendo di aver inoltrato i documenti alla Corte dei Conti, come se questa potesse dirgli se quelle fatture sono legittime oppure no. L’amministrazione è obbligata per legge ad inviare i debiti fuori bilancio alla magistratura contabile, mentre invece dovrebbe essere un dovere etico e morale quello di inviare ai magistrati di Latina fatture la cui origine è dubbia e ciò lo paventa il Comune stesso”.
“Qui si rischia – affonda il consigliere – di far uscire dalle tasche dei cittadini di Aprilia oltre 3 milioni di euro per spese sulle quali l’ente comunale non ha il coraggio o forse l’interesse a chiarire. Perché non si conosce l’elenco dei fornitori che hanno effettuato le prestazioni fatturate dalla Asam per le quali sono state elevate le fatture contestate nel 2009 e quelle ultime prodotte nel corso della gestione 2012 -2013? Chi e perché produce ordini di servizio per autorizzare le prestazioni ed erogazioni pagate da Asam ma non accordate dal Comune di Aprilia? Possibile che nessuno si renda conto che così facendo si mettono in ginocchio le finanze del comune, le tasche dei cittadini e si mettono a rischio posti di lavoro? La Multiservizi non può esser gestista come una macchina brucia soldi e oltre a valutare la produttività dei dipendenti, si cominci a valutare anche la produttività dei suoi dirigenti una volta per tutte».
“Adesso, trascorsi i 10 giorni di tempo e senza che il sindaco abbia intrapreso alcuna azione – conclude il consigliere comunale del centrosinistra – mi auguro di acquisire la documentazione richiesta e poter così inviare tutto in Procura affinché la magistratura possa realmente verificare illeciti nella gestione contabile dell’Ente e in quella manageriale dell’Asam, riservandomi anche di aggiungere anche tutte le richieste di accesso agli atti mai soddisfatte finora in palese violazione alla legge sulla trasparenza amministrativa”.