“Aprilia non ha bisogno di altre cattedrali nel deserto o di progetti spot che prendono magicamente vita sotto elezioni – tuonano i militanti di Aprilia in Prima Linea – ma di un’opera massiccia di bonifica e di un progetto organico che colleghi finalmente le Borgate al centro città. Siamo contrari – afferma Cristiano Torre – all’ennesimo progetto che cementifica, in un’area che invece andrebbe salvaguardata e dotata di servizi essenziali finora carenti.
“Perché cadere ancora nella trappola dei servizi dati alla collettività come contropartita dello sfruttamento del suolo pubblico? Cosa ci sta a fare un’Amministrazione se poi i cittadini per avere le fogne e la pubblica illuminazione e strade degne di questo nome, devono accettare di far violentare il proprio territorio a fini economici privati? Le periferie sono state lasciate a se stesse in questi ultimi 10 anni – sottolinea Emanuele Campilongo – usate come bancomat dall’Amministrazione e illuse con progetti faraonici che se non collegati degnamente, risultano non solo inutili ma anche nocivi”.
“Noi siamo favorevoli ai progetti che portano lavoro sul territorio ma riteniamo che gli abitanti di Fossignano prima delle terme abbiano bisogno di ben altro. Infatti – continua Cristiano Torre – in quel rimaneggiamento statistico chiamato studio epidemiologico, è comunque emerso che in periferia ci si ammala di più, forse perché lì esiste un problema grave e che necessita di una “nuova grande Bonifica”. Infatti, è sul progetto di “grande bonifica” del territorio – afferma Emanuele Campilongo – che noi ci concentriamo, e su cui potremmo impostare uno sviluppo serio e sostenibile, garantendo lavoro e investimenti per anni e anni. Abbiamo bisogno di un disegno organico che intenda l’ambiente come il nostro “oro”, sostenendo progetti imprenditoriali di qualità e volti alla riqualificazione della terra.
Sostenere l’imprenditoria agricola di qualità, soprattutto giovane, rendere appetibile la nostra città per investire e non per collocarci rifiuti e discariche. Ambiente e formazione – insiste Cristiano Torre – sono elementi su cui impostare l’Aprilia del futuro. Noi siamo per la riconversione di tutti i capannoni vuoti o inutilizzati, piuttosto che fare altro cemento, e soprattutto creare un nuovo “centro addestramento” e stimolare l’apertura di nuovi opifici in città. Facciamo tornare Aprilia terra di lavoro fertile e prospera, e lasciamoci alle spalle il ricordo del “paradiso della monnezza” che anni di cattiva politica ci ha consegnato.