Qualche critica era messa in conto, ma la “passeggiata” per la sicurezza di Aprilia in Prima Linea ha riscosso anche un certo successo.
Questo è il responso che secondo Emanuele Campilongo, portavoce del movimento, risulta più importante degli altri.
Anche perché, come sottolinea lo stesso portavoce di APL, l’iniziativa ha permesso agli stessi attivisti di conoscere meglio le criticità del mercato settimanale di Aprilia:
“In primo luogo – scrive Campilongo – ci siamo resi conto che nonostante l’impegno profuso dal corpo di Polizia Locale, è per loro molto difficile arginare il commercio abusivo soltanto con due agenti.
Che per quanto volenterosi, non riescono a coprire la grande vastità del mercato stesso.
Per assurdo, gli agenti subiscono un vero e proprio “raggiro” da parte degli abusivi.
I quali, debitamente avvisati da qualcuno, riescono a fare fagotto delle loro merci prima che la pattuglia arrivi.
Per poi sbucare di nuovo fuori appena i vigili girano l’angolo.
A tal fine preghiamo l’Amministrazione Comunale di dotare di maggiori unità operative di controllo la Polizia Locale nel corso del mercato del sabato.
Allo stesso tempo ci siamo confrontati con diversi ambulanti – che hanno valutato positivamente l’iniziativa – sul tema della direttiva Bolkestein e sulle tante problematiche che affliggono questa particolare e importante branca del commercio.
Troppo spesso abbandonata ed esageratamente vessata da una burocrazia opprimente e da una tassazione assurda.
Se poi ci aggiungiamo la gabbia degli “studi di settore” e un senso di insicurezza molto diffuso, il quadro del contesto in cui gli ambulanti lavorano non è per niente roseo”.
Non sono però sfuggite ad APL le critiche all’iniziativa della “passeggiata”.
La risposta, come di consueto, è delle più dirette:
“Ripeteremo certamente questa iniziativa – assicura Campilongo -.
E continueremo a stare nei mercati e tra la gente, come è nostro stile.
Non ci curiamo di chi abbaia alla luna in preda ad allucinazioni frutto dell’odio ideologico.
E di chi, soprattutto, ha perso contatto con le necessità quotidiane della gente.
In particolar modo delle fasce più deboli della popolazione.
Si chiedano costoro perché le famiglie operaie, i disoccupati e i pensionati non li votano più.
E guardano, invece, ai movimenti come il nostro localmente, e a Matteo Salvini in ambito nazionale, per chiedere attenzione e difesa.
Noi stiamo con gli italiani e con i cittadini onesti, questo è il nostro orgoglio.
Le considerazioni che puzzano di naftalina passatista, nate nel chiuso delle loro sedi non ci interessano.
Il futuro è altrove, è nella lotta”.
di Massimo Pacetti