Il presidente di Apl Sabrina Esposito Montefusco scalda i toni nel giudicare l’operato dell’Amministrazione, soprattutto in merito alle misure adottate contro la micro e macro criminalità:
“Come nelle più scadenti e smielate pellicole hollywoodiane anche ad Aprilia, da settimane è in scena il “teatro dell’ipocrisia”. Lo definiamo così prendendo proprio spunto dalla vicenda del Teatro Europa e del suo destino, dove tutte le forze politiche si sono sperticate in progetti di soluzione e appelli all’intervento pubblico. Ma l’intervento “pubblico” – inteso come attività diretta del Comune o dello Stato in un determinato settore – non era il male dal quale dovevamo guarire? Che i liberisti d’accatto di destra e di sinistra si siano convertiti? Purtroppo la speranza che questo fosse accaduto è svanita in breve, quando, al tema del teatro si è sostituito quello dell’emergenza micro criminalità ad Aprilia. E di nuovo il teatro dell’ipocrisia ha partorito un copione tristemente identico e inconsistente, sia da sinistra che da quello che rimane della destra. Richieste d’intervento delle forze dell’ordine, fare nuove caserme, video sorveglianza e così via. Insomma, repressione e interventi che volutamente s’ignora siano impossibili in tempi di politiche di spending review che loro stessi hanno voluto e appoggiato. Ci sentiamo in dovere di squarciare questa cappa d’ipocrisia che rischia di cloroformizzare il dibattito e di conseguenza di allontanare sempre di più la politica dagli interessi dei cittadini. E’ vero che l’emergenza legata alla micro criminalità esiste, ma essa è principalmente figlia della mancanza di lavoro e dell’incontrollata presenza sul nostro territorio di vere e proprie “enclave” che sono terra di nessuno. Aprilia è stata disegnata – dopo la ricostruzione post bellica – come una città industriale, ma di quella vocazione in pratica non è rimasto nulla”.
Prosegue il presidente:
“Le Amministrazioni sono occupate soltanto a spolpare più soldi possibili con le tasse comunali alle imprese senza preoccuparsi minimamente di come attrarre altre aziende sul nostro territorio. Anzi, creano le condizioni per rendere ancora più difficile questo, mandando in malora le infrastrutture esistenti, non investendo nella realizzazione di nuove e facendo pressioni sulle imprese solo nella speranza di aumentare i meccanismi clientelari legati alla ricerca di uno straccio di lavoro. Se si vuole risolvere e contrastare seriamente la micro criminalità ci vuole sia la carota che il bastone. Prima di tutto creare lavoro, e poi reprimere severamente e non permettendo ad esempio a bande organizzate di insediarsi abusivamente sul nostro territorio e di spadroneggiare senza conseguenze. Ai fautori del libero mercato di tutte le estrazioni politiche, ricordiamo come questa situazione sia tutto merito loro mentre, ai cittadini ricordiamo che anch’essi hanno le loro colpe in quanto per anni hanno barattato il futuro dei loro figli accontentandosi solo di promesse non mantenute. Aprite gli occhi, come può questa classe politica creare lavoro quando sono loro in prima istanza i fautori della de-industrializzazione della nostra città? Radiamo al suolo questo teatro dell’ipocrisia e oltre che protestare iniziamo ad agire!”