Non tardano ad arrivare le reazioni politiche all’operazione della Polizia che ha portato all’arresto di sei persone coinvolte in organizzazioni operanti nel sud pontino che si arricchivano con i soldi destinati dallo Stato italiano all’accoglienza dei migranti.
Aprilia in Prima Linea ha da sempre avversato ogni tipo di coinvolgimento in questo
“business”,
compresa l’adesione allo SPRAR da parte del Comune di Aprilia.
I fatti delle ultime ore sembrano dar ragione al movimento coordinato da Emanuele Campilongo, che insieme a Daniele Ippoliti, sottolinea come
“abbiamo avuto l’ennesima riprova del fatto che dietro alla parvenza di solidarietà e accoglienza disinteressata, propinata ad ogni piè sospinto, si celano ben più corposi interessi milionari.
A far gola, come più volte da noi sottolineato, è la marea di soldi pubblici destinati al business dell’accoglienza ai presunti profughi.
Dagli inquirenti abbiamo appreso come sia quantomeno perfettibile il controllo sia degli organi direttamente implicati in questa attività, cioè la Prefettura, e sia delle amministrazioni comunali.
Le quali, sebbene non aventi responsabilità diretta, possono comunque verificare la sussistenza dei requisiti minimi di decoro e sanità all’interno dei luoghi ove tale presunta attività di accoglienza viene effettuata.
È di tutta evidenza che le leggi che finora hanno regolato questo fenomeno non sono sufficienti.
E che, nella peggiore delle ipotesi, siano state create “maglie larghe” che consentono attività poco trasparenti”.
C’è dunque bisogno di un controllo ancora più serrato, cosa che APL chiede da tempo.
E che continua a chiedere:
“Questo business – proseguono dal movimento – deve essere stroncato.
Le risorse che magicamente si trovano anche in periodi di crisi devono essere impiegate in parte per chi è veramente bisognoso o profugo, e prevedere che il resto sia destinato al sostegno delle famiglie italiane bisognose.
Viso che sono 5 milioni gli italiani che vivono in povertà assoluta.
Chiediamo che anche nel nostro territorio vengano avviati controlli su coloro che gestiscono questi centri di accoglienza.
In modo tale da sgomberare subito il campo su eventuali illeciti.
Nei prossimi giorni contatteremo il Ministro degli Interni Matteo Salvini, chiedendogli maggiore attenzione su questo tema nel nostro territorio”.
La battaglia di Aprilia in Prima Linea è tutt’altro che conclusa.
di Massimo Pacetti