La liquidazione dell’Asam, secondo Aprilia in Prima Linea, è una
“manovra oscura e finanziariamente errata“.
La Presidente del Movimento, Sabrina Esposito Montefusco, ribadisce la sua contrarietà alla decisione presa a fine 2016 dall’Amministrazione.
Riscontrandone effetti negativi per tutta la cittadinanza:
“Più volte – sottolinea la Presidente APL – ci siamo occupati della questione del futuro della Multiservizi e di quello dei suoi 220 lavoratori.
Ora più che mai riteniamo doveroso ribadire il nostro punto di vista.
Poiché le scelte portate aventi sin ora evidenziano che i nostri dubbi sono fondati.
Da mesi andiamo ripetendo che l’Asam viene trattata da questa Amministrazione come una “Bad Company”.
Nella quale far confluire tutte le passività e tutte le operazioni che per la propria natura non possono andare “in pareggio”.
L’ultimo esempio è stato quello della piscina del Centro Sada.
Dopo anni di conti in rosso si è deciso di aprire nuovamente, nonostante gli incassi non siano nemmeno sufficienti a ripagare il personale impiegato per il suo funzionamento.
Ad una società che viene messa in liquidazione come si può consentire di effettuare un servizio, che lo storico degli anni precedenti dimostra di non raggiungere un equilibrio di sostenibilità economica?
Semplice, per ragioni di carattere politico-elettorale.
La soppressione avrebbe significato una brutta figura per l’Amministrazione ed un taglio ad un servizio anche se non essenziale.
Ora, secondo le parole rilasciate dall’assessore Mastrofini, una parte dei dipendenti si appresterebbe a passare alla Progetto Ambiente.
Ma solo perché inquadrati in determinati settori.
E non per effetto di analisi e valutazioni dei dipendenti stessi.
E sul futuro degli altri 210?
Non vorremmo che tale manovra nasconda la volontà di tutelare una sparuta minoranza e di tenere con il fiato sospeso o, peggio, in balia di promesse elettorali gli altri dipendenti e le loro famiglie“.
In nodo cruciale, secondo l’analisi di APL, è che la Multiservizi si può salvare.
Secondo la Esposito Montefusco, infatti, i conti dell’Asam potrebbero essere risanati:
“Non ci stancheremo mai di dire come la decisione di mettere in liquidazione Asam sia stata sbagliata.
E che le conseguenze saranno a carico di tutta la cittadinanza.
Sia dal punto di vista finanziario che gestionale la Multiservizi era ed è un’azienda sana.
Questo poiché il debito è esclusivamente verso l’Inps per mancato versamento dei contributi previdenziali dei dipendenti.
Ed è frutto di mala gestione delle amministrazioni del Comune di Aprilia degli ultimi 14 anni, di cui ben 8 rientranti in quelli dell’odierna maggioranza.
Non esiste una situazione di sbilancio negli esercizi correnti, a riprova della sostenibilità dell’azienda.
Soprattutto, lo stato di salute economico non giustificava una tabula rasa che da l’impressione di essere l’ennesima decisione miope.
E che getta il bambino con l’acqua sporca.
Noi – continua la Presidente di APL – siamo e saremo fermi avversari di questa scellerata scelta.
La quale porterà Aprilia a perdere un importante asset strategico pubblico, a spalancare la porta all’ingresso di coop e consorzi nebulosi.
E che, soprattutto, impoverirà i dipendenti ed il contesto cittadino già duramente piagato da anni di crisi”.
di Massimo Pacetti