Il Partito Democratico di Aprilia torna sulla questione del risanamento delle periferie discussa martedì al Consiglio Comunale. “Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale– spiega il Segretario Unione Comunale del Partito Democratico di Aprilia, ALessandro Mammucari- è stata respinta la proposta di mozione presentata dal Partito Democratico in merito all’individuazione di un percorso che potesse, nel medio termine, portare a conclusione il processo di risanamento igienico sanitario del nostro territorio da troppo tempo in attesa di un intervento risolutivo“.
“Con la proposta di mozione– racconta Mammucari- si chiedeva all’amministrazione di istituzionalizzare il coinvolgimento dei Consorzi di Autorecupero esistenti nell’ambito di un processo decisionale aperto ai principali interlocutori presenti nel territorio, di avviare un percorso di interlocuzione con la Regione e l’ATO 4 al fine di reperire le risorse necessarie per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primarie e di definire una somma annua di risorse comunali da destinare agli interventi da programmare. Il tutto all’interno di un orizzonte temporale decennale ritenuto congruo per portare a compimento il processo di risanamento. Respinta l’idea di un progetto in grado di porre rimedio ad una grave situazione di degrado ambientale a cui la Città di Aprilia non può più far finta di non vedere. Ma oltre a questi aspetti con la sua proposta il Partito Democratico si posto anche l’obiettivo di chiudere la stagione che per troppi anni ha visto l’utilizzo delle entrate derivanti dalla ormai nota Legge Bucalossi (Legge 10 del 1977) per finalità diverse rispetto a quelle naturali ovvero legate alla costruzione delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie. Infatti, in base ai dati del Ministero degli Interni il Comune di Aprilia dal 2009 al 2014 ha incassato entrate in conto competenza e in conto residui derivanti dalla Legge 10/1977 pari ad euro 17.500.000,00. Lo sconcerto nasce confrontando questa somma con la quota utilizzata nello stesso periodo per la realizzazione della rete fognaria e di sistemi di depurazione che non va oltre 1.500.000,00 di euro. Questo squilibrio tra quanto pagato dagli apriliani dal 2009 ad oggi e quanto investito per il risanamento igienico sanitario rappresenta una violazione dei più elementari principi di giustizia e correttezza nella gestione delle risorse pubbliche“.
“E’ bene ricordare che le risorse per completare le opere fognarie e i sistemi di depurazione realizzati dal 2009 ad oggi sono arrivate nella nostra città grazie alle Legge Regionale 6/2007 che ha consentito di realizzare interventi per un importo complessivo a 6.000.000,00. Oggi, di fronte a questi dati e alla urgente necessità di impostare un percorso che sia definitivamente risolutivo delle questioni legate al risanamento delle nostre per periferie, il Partito Democratico continuare a sollecitare l’Amministrazione Comunale e agli altri enti interessati, in primis Regione ed Ato 4 ad impostare una programmazione credibile e fattibile degli interventi da realizzare, abbandonando la logica delle azioni spot che tanto hanno di sapore elettorale e non consentono di giungere ad un obiettivo da troppo tempo perseguito dalla nostra Città“, conclude infine il Segretario Unione Comunale del Partito Democratico di Aprilia.