Nei mesi scorsi i responsabili del movimento Aprilia Possibile avevano messo in dubbio l’efficacia dei lavori di ristrutturazione della ex Claudia.
Ora che il polo Culturaprilia sta per diventare la sede dell’incontro promosso dalle liste di maggioranza, la polemica riaffiora.
Proprio il plesso ristrutturato, infatti, rappresenta per Roberto Fiorentini, portavoce del movimento e firmatario della nota, il fallimento dell’attuale Amministrazione Comunale:
“Siamo contenti – sostiene Fiorentini – di sapere che le varie liste civiche alla guida della città abbiano deciso di incontrarsi “simbolicamente” in una due giorni presso il Culturaprilia.
Si, ne siamo contenti.
Perché il Culturaprilia è in effetti un simbolo evidente del loro fallimento nell’amministrazione di questa città.
L’esempio migliore di come abbiano governato con superficialità ed improvvisazione, senza un vero progetto di Città.
La ristrutturazione dell’ex Claudia doveva essere il punto di partenza per un discorso culturale ampio.
Un luogo di incontro per le Associazioni e uno spazio dove i cittadini potessero finalmente respirare Cultura.
Oggi è rimasto uno scatolone vuoto, abbandonato.
Con spazi inutilizzati e che andrebbero invece urgentemente assegnati alle Associazioni, che hanno sempre più bisogno.
Una cattedrale nel deserto, dove non arrivano né bus né pista ciclabile, e che per giunta cade a pezzi.
È passato soltanto un anno dall’inaugurazione che già il legno esterno si sta staccando, così come i battiscopa interni ed esterni.
Le maniglie esterne delle porte si sono già staccate, mentre il parquet si sta man mano sollevando perché i locali non sono arieggiati.
Un tocco di classe, poi, le casette di legno del “Natale apriliano” aperte e abbandonate.
Insieme al carro allegorico, residuo di un qualche carnevale apriliano.
Per non parlare – prosegue la nota di Aprilia Possibile – della sicurezza.
Le porte bianche si aprono verso l’interno, mentre ci sono già crepe evidenti nella struttura.
Non c’è un fiore a dare colore, solo erba alta, incolta, e cigli di marciapiede distrutti dai camion della dogana”.
I lavori effettuati, dunque, non presentano garanzie di riqualificazione del sito.
E, per questo, il movimento suggerisce in maniera provocatoria di chiedere i danni a chi ha operato la ristrutturazione:
“Perché con tante strutture possedute dal Comune di Aprilia, si è scelto di far risiedere la dogana ed il banco alimentare presso il Culturaprilia?
Non se ne capisce assolutamente il motivo.
I locali della struttura dovevano essere destinati totalmente alle Associazioni, che ne hanno urgente bisogno.
Così come la città ha necessità urgente di una rinascita Culturale.
Sarebbe interessante avere un parere dei tecnici dell’Unione Europea sulla riuscita dei lavori di ristrutturazione, visto che sono stati utilizzati i fondi Plus (ricordiamo, 10 milioni di euro in totale).
Inoltre non sono stati previsti, all’interno del bilancio, dei fondi per la manutenzione ordinaria del polo.
Ancora una volta si fanno le opere e si utilizzano solo come spot elettorali.
Intanto – è la provocazione di Roberto Fiorentini – sappiamo cosa penserebbe un cittadino qualsiasi.
Per un lavoro del genere fatto a casa propria, si sarebbero chiesti i danni alla ditta che ha svolto la ristrutturazione.
Non si capisce per quale motivo l’Assessore ai Lavori Pubblici e l’ispettore dei lavori non siano intervenuti immediatamente, durante la messa in opera dei lavori di ristrutturazione, chiedendone conto alla ditta.
Un fallimento totale nella ristrutturazione di ieri così come nella gestione odierna.
Simbolo del fallimento è la bandiera di Aprilia, la nostra città, ridotta ad uno straccio.
Queste sono le attenzioni che ha dedicato la Giunta Terra alla Cultura apriliana.
Vadano pure le liste ad incontrarsi presso la struttura, e prendano atto finalmente di aver fallito nel gestire e amministrare Aprilia.
Vadano al Culturaprilia, per poi andare a casa.
Serve una classe dirigente diversa, lo gridiamo forte, con una visione che guardi lontano, capace di rivoluzionare questa Città”.
di Massimo Pacetti