Ciolfi: «L’allargamento delle maglie amministrative inizia con l’inerzia dell’Ente e la mancata gestione dei processi e delle procedure politico amministrative»
«Gli arresti ad Aprilia riaprono la triste questione del coinvolgimento della politica con la criminalità organizzata. È emerso ieri, nella conferenza stampa fortemente voluta dai procuratori romani per testimoniare che la mafia nel Lazio esiste.
La giustizia chiarirà le responsabilità di ognuno, ma il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel tessuto istituzionale e sociale è agevolato dalla mancata gestione dei processi e delle procedure politico amministrative».
Il giorno dopo l’operazione della Dda di Roma che ha portato all’arresto di 25 persone tra cui il sindaco di Aprilia, il capogruppo del M5S Maria Grazia Ciolfi, dopo aver chiesto ieri le dimissioni del primo cittadino di Aprilia, interviene nuovamente per ribadire la necessità di potenziare tutti i presidi di trasparenza e legalità utili a preservare il territorio da tali circostanze.
«Nulla è superfluo; leggiamo infatti – afferma la consigliera – che la resistenza alla costituzione di parte civile del Comune di Aprilia e la mancata resa di accessi agli atti ai consiglieri di opposizione sono diventati strumenti attraverso cui esercitare il potere esterno, ben lontano dal bene comune. L’allargamento delle maglie del governo della città o la stessa inerzia dell’amministrazione aprono varchi per una gestione, spesso illecita, che non fa più l’interesse pubblico. «Latina – evidenzia anche Ciolfi – non è purtroppo indenne da questo ciclone giudiziario. Dall’inchiesta riemerge la gestione criminosa del settore balneare, con l’intervento di note famiglie di clan che arrivano ad assicurare protezione alle attività sul nostro litorale. Ciò accade anche a causa di una mancata gestione del territorio: dalla scarsa incisività nella gestione dei rifiuti ai tentennamenti sulla costituzione di parte civile nei processi che riguardano il Comune, dalla superficialità nella gestione dell’accesso agli atti dei consiglieri al mancato rinnovo dell’adesione ad Avviso Pubblico, fino all’ennesimo rinvio delle gare per le concessioni balneari». Rispetto a quest’ultimo tema il capogruppo M5S è ancora una volta critica: «La determina per l’affiancamento operativo alla redazione delle gare è il risultato di un passo falso nell’adempimento della macrostruttura dell’ente: l’amministrazione ha affidato il servizio demanio a una dirigente che non ha competenze in merito, pur sapendo da anni dell’impegno urgente delle gare per le concessioni balneari. Perché il direttore generale non ha richiamato al servizio i maggiori esperti di demanio impiegati presso il Comune in altri uffici invece di predisporre un tutoraggio pagato con i soldi dei cittadini? Nemmeno è chiaro chi affiancherà questo tutor visto che non c’è personale. Forse la stessa dirigente? E saranno sufficienti 5 mesi di formazione?».
«Data l’attività formativa – sottolinea ancora Ciolfi – leggiamo sulla stampa che le gare non verranno bandite prima di novembre senza scontare penalità nell’applicazione ritardata della Bolkestein. A pensar male si fa peccato, ma talvolta si indovina: non sarà che la giunta di centrodestra spera un’azione anti Bolkestein inseguita dalla Meloni in Europa? Credo che Latina, come amministrazione locale del Lazio, debba considerare l’indagine di Aprilia un monito, – conclude la consigliera – per serrare le file contro qualsiasi ingerenza esterna all’autonomia dell’ente».