“Se travagliata è stata la prima fase di vita dell’Azienda Speciale Aprilia Multiservizi, ancor più è l’attuale fase vissuta dalla più grande azienda speciale del nostro comune“. Il Segretario del Partito Democratico di Aprilia, Alessandro Mammucari, interviene sull’azienda ASAM. “Il famoso debito-spiega Mammucari-previdenziale verso l’Inpad è ancora lì nonostante vari interventi di risanamento con il riconoscimento di debiti fuori bilancio in più occasioni, con roboanti risarcimenti richiesti agli ex amminstratori e altrettante azioni pittoresche e scenografiche tipiche della migliore politica locale.
Ancora lì sono le difficoltà di raggiungere un equilibrio economico indispensabile per garantire alla collettività servizi efficienti compatibilmente con costi contenuti, ancora li sono le criticità di controllo dei servizi effettuati dall’ente strumentale e il suo dominus ovvero il comune“.“Per il Partito Democratico di Aprilia-prosegue Mammucari- il mantenimento all’interno della sfera pubblica dei settori oggi affidati all’Asam rappresenta il punto centrale della strategia da seguire per il futuro, in virtù della centralità degli stessi per il benessere della collettività. Oggi, la Multiservizi può divenire con gli opportuni interventi divenire un esempio di come anche l’operatore pubblico può raggiungere elevati livelli di efficienza ed efficacia nell’erogazione dei servizi pubblici. Ecco, la vera sfida che attenda la municipalizzata Apriliana ovvero coniugare l’erogazione, attraverso un operatore pubblico, di importanti servizi, come quelli nel sociale e nell’ambito del tecnologico, e l’efficienza aziendale come unica via per migliorare i risultati economici riducendo i costi per l’intera collettività“.
Il Segretario del PD di Aprilia ricorda le fatture dell’ASAM. “Dalla ricognizione debiti/crediti– racconta, infatti- eseguiti con riferimento all’esercizio 2015 le fatture contestata sono pari a 4.830.698,88 e si tratta di fatture emesse dalla Società a seguito di prestazioni effettuate per conto del Comune senza che lo stesso abbia formalmente dato il preventivo consenso all’erogazione. Oggi, non solo sarà l’intera collettività a sostenere questi costi qualunque sia la soluzione adottata è questa la dura reatà, ma è necessario evitare soluzioni precarie come il trasferimento di parte del patrimonio pubblico per ricapitalizzare l’Azienda Speciale Aprilia Multiservizi nel caso in cui a seguito della transazione parte delle fatture contestate verrebbero eliminate. Questa soluzione già tentata all’epoca della Giunta Santangelo, oltre a presentare dei dubbi di leggitimità per quanto riguarda i vincoli di disponibilità del patrimonio pubblico, ne presenta anche alcuni di merito in relazione alla persistenza di un evidente squilibrio economico che potrebbe mettere a rischio per il futuro il mantenimento di questi immobili eventualmente conferiti all’azienda. Forti perplessità si esprimono anche con riferimento al paventato cambio di cambio del contratto collettivo applicato. Nessun risparmio di costo può venire in virtù del principio che impedisce di ridurre i livelli retributivi acquisti dalle maestraenze e della costanza nell’applicazione delle aliquote INPDAP vigenti. La strada da percorrere per il Partito Democratico di Aprilia è la crescità della produttività del lavoro attraverso la stipula dopo tanti anni di attesa del contratto decentrato unico strumento per migliorare le performace dei dipendenti e migliorare i servizi erogati“.
“Per raggiungere questo obiettivo-conclude Mammucari- sono necessari investimenti adeguati nella formazione del personale e nel settore più industriale come il tecnologico, il verde e l’arredo urbano in attrezzature e strumentazioni adeguate oggi mancanti. Creazione di economie di scala tra i settori coinvolti, coinvolgendo anche le altre strutture aziendali del Comune di Aprilia. Solo per citare un esempio, creare una struttura unica per la manutenzione dei veicoli aziendali dell’ASAM, della Progetto Ambiente e dell’Amministrazione Comunale evitando, che ciascuna struttura proceda con i continui affidamenti a ditte esterne, ancora nell’ambito dei beni di consumo e comuni. Ancora, avere a disposizioni operatori addetti alla manutenzione edile ed asfaltisti potrebbe con la dovuta formazione ed attrezzatura essere lo strumento per svolgere quei lavori pubblici di ammodernamento del decoro urbano (es. rifacimento dei marciapiedi) che oggi viene costantemente appaltato all’esterno. Ancora, ragionare sulla base di costi standard per adeguare la struttura alle migliori realtà nazionali e ridurre conseguentemente i costi operativi. In altri termini serve una visione di lungo periodo e un vero e proprio piano industriale“.