Alessandro Cosmi – Comitato Basta un Sì di Aprilia- informa:
“Dopo i 4 eventi pubblici, molto partecipati, svolti sia in centro città che in periferia e che hanno visto la partecipazione di Alessandro Sterpa, Professore di Diritto Costituzionale, di Serena Marini, vice Presidente della Camera dei Deputati, di Giorgio Tonini, Presidente della commissione bilancio del Senato e di Matteo Orfini, Presidente del Partito Democratico, inizia con l’ultimo mese prima del Referendum del 4 dicembre, un tour informativo che ci vedrà impegnati nei prossimi 4 fine settimana.
Sarà l’ennesima occasione per confrontarci con i cittadini di Aprilia sui temi che sono toccati da questa riforma.
Parleremo della fine del bicameralismo paritario, del fatto che troppo spesso i cittadini hanno atteso per anni riforme e risposte concrete, che sembravano non arrivare mai.
Se vincerà il Sì, finalmente le proposte di legge non dovranno più pendolare tra Camera e Senato, nella speranza che prima o poi si arrivi ad un testo condiviso fino alle virgole.
Tranne che per alcune limitate materie, di norma la Camera approverà le leggi e il Senato avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, su cui poi la Camera esprimerà la decisione finale.
Più velocità non significa “più leggi”, ma risposte più tempestive da un Parlamento più credibile.
Ci confronteremo sulla riduzione dei costi della politica, infatti con l’approvazione della riforma verrà ridotto il numero dei parlamentari, perché i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 (più 5 di nomina del Presidente della Repubblica) e non percepiranno indennità; il CNEL verrà abolito, e con esso i suoi 65 membri.
I consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di regione e i gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico. Le province saranno eliminate dalla Costituzione. La riduzione di costi e “poltrone” restituirà credibilità alle istituzioni.
Analizzeremo le nuove norme sui referendum, infatti la democrazia non si riduce solo al momento del voto, ma è un insieme di strumenti nelle mani dei cittadini per esprimere idee, proposte e bisogni.
Con la riforma, la democrazia italiana diverrà autenticamente partecipativa: il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150 mila elettori.
Saranno introdotti i referendum propositivi e d’indirizzo, si abbassa il quorum per la validità dei referendum abrogativi (se richiesti da ottocentomila elettori, non sarà più necessario il voto del 50 per cento degli aventi diritto, ma sarà sufficiente la metà più uno dei votanti alle precedenti elezioni politiche).
Di questi e degli altri temi, parleremo con i cittadini.
di Anna Catalano