Il Bilancio 2018 dovrebbe essere approvato verso marzo, ma già fa discutere, soprattutto sull’argomento tasse.
Il segretario del Partito Democratico di Aprilia Alessandro Mammucari denuncia gli elevati aumenti a fronte delle promesse del Sindaco.
“Con il Bilancio 2018 – si legge in una nota del PD – per il settimo anno consecutivo l’amministrazione Terra aumenta il prelievo.
Ciò è dovuto ai maggiori costi che si sostengono per erogare il servizio, nonostante risultati non eclatanti sul versante della raccolta differenziata.
Questo fa della nostra città il fanalino di coda in tutta la Regione Lazio.
I numeri ci dicono che le imprese vedranno aumentare l’imposta del 3%, mentre le famiglie proveranno sulla loro pelle un aumento medio di oltre 30 euro.
Tutto ciò nonostante le sfavillanti promesse di riduzione delle tasse apriliane da parte della Giunta Terra.
Le imprese non sono risparmiate e vedranno aumentare il conto nei confronti della Giunta Terra.
Un supermercato di medie dimensioni (400 mq) verserà nelle casse comunali oltre 100 euro in più.
L’aumento è la diretta conseguenza degli aumenti dei costi operativi legati alla raccolta dei rifiuti.
E qui si pone il problema delle innumerevoli assunzioni compiuti in quest’ultimo periodo dalla Progetto Ambiente.
Assunzioni molto spesso effettuate a chiamata diretta da parte della Giunta Terra”.
A supporto delle sue affermazioni, il segretario del PD porta esempi pratici.
Nello specifico, l’analisi si concentra sui dati dal 2011 ad oggi:
“Il dato che più di ogni altro evidenzia il fallimento – è l’analisi di Mammucari – è il confronto tra i livelli delle tariffe all’inizio del 2011 e quelli di prossima approvazione per il 2018.
Se nel 2011 un bar pagava una tariffa di 9,15 euro al mq, nel 2018 il Sindaco Terra chiederà loro ben 18,02 euro al mq, con un aumento del 97%.
Nello stesso 2011 ad un ristorante o pizzeria si imponeva una tariffa di 9,15 euro al mq, oggi i Civici impongono loro una tariffa di 21,50 euro al mq.
In questo caso l’aumento è del 135%.
Per non dimenticarci dei negozianti, che nel caso di una semplice vendita di frutta e verdura hanno visto aumentare la tariffa da 7,50 euro al mq a 27,96 €, ovvero del 272%.
Si tratta di numeri – concludono dal PD – ma di numeri che, accettando il gioco di parole, ci danno la cifra dell’azione di governo di un’esperienza che sempre di più si sta dimostrando fallimentare.
Ad eccezione dell’elevata capacità fotografica nell’annunciare l’imminente partenza di opere ed iniziative.
Le quali, però, al di là dell’annuncio non sembrano prender mai avvio.
Nel concludere, un auspicio.
Ovvero che il 2018 sia fatto di meno foto e di più fatti vantaggiosi per la cittadinanza”.
di Massimo Pacetti
SARO’ BREVISSIMO– NEL 2011 pagavo di tari 360 euro, oggi per lo stesso immobile ne pago 810 di euro, grazie amministrazione terra.