“Torniamo a riflettere sul progetto di realizzazione di una discarica in località La Cogna da parte della Paguro S.r.l.. Successivamente alla pubblicazione delle controdeduzioni della Paguro, alle osservazioni di enti e associazioni giunte alla Regione Lazio, sottolineiamo che, in merito al punto relativo alla protezione delle aree boscate, alcune particelle di terreno, di proprietà della Paguro dal 2016, per una superficie di circa 3 ettari, hanno come destinazione catastale quella di bosco ceduo.
La zona in questione è sottoposta ai seguenti vincoli: Aree boscate L.R. 24/25 del 6/7/98, Area boscata PTP ambito 10 e art. 10 L.R. 24/98 e Aree non idonee in quanto caratterizzate da formazioni boschive, fra cui emerge il vincolo paesistico e ambientale, corrisponde ad una zona protetta, poiché si tratta di un’area boscata e, in base alle norme, non sarebbe possibile modificarne l’assetto naturale e l’andamento dei luoghi, quindi non sarebbe possibile abbattere o sostituire con altre alberature quelle esistenti e, a fortiori, realizzarci una discarica.
Il bosco che secondo il Comune di Aprilia non ha più i requisiti per essere tale (Nota prot. n. 365887 del 25 maggio 2017), e che la Paguro vorrebbe avesse una diversa qualificazione, come mai – malgrado nel corso degli anni abbia subito un disboscamento rilevante – non è mai stato ripristinato nella sua densità vegetazionale? È in questa maniera che l’Ente comunale tutela il paesaggio e gli abitanti di La Cogna?
Facendo una visura catastale storica delle particelle che compongono la proprietà (5,6,7,8,10,12,21,1161,1547,1568), abbiamo scoperto che le particelle interessate dal bosco originariamente erano 6 ettari (in rosso):
mentre la visura storica per le particelle 10 e 21 lascia capire come le aree coperte da bosco sono state progressivamente ridotte a 3 ettari (in nero)! E da questi 3 ettari dalle immagini risulta che siano stati ulteriormente decurtati alberi.
Quindi, ci pare inverosimile che alla domanda di Paguro rispetto alla sussistenza dell’ambito PTP dei Boschi, il Comune di Aprilia, invece di chiedersi dove fossero finiti i 6 ettari di bosco e perché, si limitasse a constatarne la scomparsa e pertanto la decadenza al posto del vincolo: questa è tutela?
Questo disboscamento era soggetto ad autorizzazione? E se sì, da chi è stata rilasciata? Nelle nostre osservazioni inviate alla Regione Lazio abbiamo inserito anche alcune immagini catturate attraverso Google Earth: abbiamo scelto come periodo di riferimento il torno di tempo tra il 2009 e il 2020 per far notare come siano state abbattute tutte le essenze e sia stato degradato il territorio.
La Paguro ci tiene a far notare che gli interventi di disboscamento più incisivi sono stati compiuti nel 2014 quando cioè il terreno era di proprietà della Società di produzione cinematografica Michelle Production Group S.r.l..: evidentemente su quel terreno è stato girato il sequel di “Sette spose per sette fratelli” (la storia dei famosi taglialegna scapoli) o uno speciale su “Edward Mani di Forbice”, altrimenti non si spiega come mai l’area sia stata classificata boschiva dalle leggi regionali, provinciali e comunali ed oggi lo stesso comune di Aprilia non ne riconosca l’esistenza. Pertanto, saremmo grati di conoscere da chi ha rilasciato l’autorizzazione, soprattutto, cosa gli ha impedito di intimare il ripristino dei luoghi.
Facciamo poi notare che comunque, all’indomani dell’acquisto del terreno, la Società Paguro vi fece effettuare dei carotaggi e una opera di disboscamento, o pulizia come la si vuol chiamare, sia pur superficiale, è stata apportata.
Confrontando la precedente fotografia del 2009 con il frame catturato in data 25 ottobre 2014, è invece identificabile il ridimensionamento subìto dal bosco:
Infine, il frame più attuale, quello catturato in data 5 aprile 2020, mostra il restringimento dell’area boscata di cui rimane testimonianza nella parte sud ovest del terreno:
Come si sta provvedendo in questo momento a stilare il Piano comunale per gli impianti fotovoltaici (tardivamente), chiediamo che venga istituito qui ad Aprilia un “Garante del Verde, degli Alberi e del Suolo”, prima che venga abbattuto l’ultimo albero.”