Ex Cral, la denuncia del Consigliere Porcelli

Il consigliere comunale di Primavera Aprilia, Carmen Porcelli, torna sulla vicenda del destino del terreno di via delle Margherite.

“Quando non c’è memoria di quel che accade in una città, succede quel che vediamo: che su uno stesso francobollo di terra venga imbastita una guerra per realizzare mille altri progetti”

Ecco a cosa è servito stabilire i criteri per l’interesse pubblico, a realizzare il progetto di qualche privato“, sono le parole del Consigliere Carmen Porcelli sulla vicenda del destino del terreno in via della Margherite. “Non vorrei-afferma- ma come è facile lanciarsi in predizioni in questo Comune senza correre il rischio di essere smentiti, che le perplessità nutrite sull’individuazione dei criteri per il pubblico interesse dovessero infrangersi proprio su un terreno, venduto dalla famiglia Sada al Comune di Aprilia nel 1991 vincolando la cessione dell’intera proprietà (che comprendeva l’immobile, l’ex campo sportivo oggi parcheggio e la ex buca) purché avesse una destinazione socio culturale: un terreno di proprietà pubblica evidentemente appetibile per qualche privato in cerca di affari“. Il Consigliere di Opposizione rilancia il tema della pubblica utilità in relazione alla recente delibera approvata in consiglio comunale che ha riacceso i riflettori sull’edilizia convenzionata e la legge Sblocca Italia e che tante polemiche ha finito per alimentare in relazione alla poca chiarezza utilizzata dalla giunta guidata dal sindaco Terra sull’individuazione di opere concesse in cambio di permessi a costruire concessi per la riqualificazione di aree degradate.

Cons. Porcelli

Cons. Porcelli

Ho il timore che per l’ennesima volta gli interessi dei cittadini, gli interessi pubblici, debbano soccombere di fronte agli interessi di qualche privato

Il consigliere comunale riparte dalla buca dell’ex Cral. “Nel 2011-racconta-con la delibera di Giunta Comunale numero 101 dell’11.04.2011 l’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Domenico D’Alessio decideva che l’attuale sede del mercato coperto quella di Piazza delle Erbe per intenderci, essendo ubicata in un edificio storico facente parte del nucleo originario della città, era inadeguata e per carenza di parcheggi e per la necessità di urgenti interventi di manutenzione. Pertanto veniva definita inadeguata a svolgere la funzione commerciale per cui sarebbe preposta. Pertanto la giunta individuava nell’area di proprietà comunale adiacente all’ex Cral della Simmenthal la realizzazione di uno spazio multifunzionale allo stesso tempo commerciale ed aggregativo. Immagino la giunta di allora aveva ben presente che quel terreno, in virtù dell’atto di cessione stipulato con la famiglia Sada, dovesse mantenere una destinazione socio culturale. Nella delibera era anche scritto che era interesse dell’amministrazione comunale, nei limiti degli stanziamenti previsti nel bilancio che si stava approntando, provvedere alla realizzazione in quella area del nuovo Mercato Coperto“.

Il settore Lavori Pubblici-prosegue il Consigliere Porcelli- aveva anche redatto uno studio di fattibilità relativamente alla realizzazione del nuovo mercato per un importo complessivo di 1.500.000 euro. La delibera riceveva anche i pareri di regolarità tecnica e contabile e l’opera veniva inserita nel Piano Triennale e nell’elenco annuale. La delibera concludeva con il mandato al Settore Lavori Pubblici per la redazione progettuale e degli elaborati per il perfezionamento del finanziamento, tanto è che si parla addirittura di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti: ma poi? Oggi si parla – è la stessa amministrazione a farlo non una nuova giunta guidata da un sindaco che opera in discontinuità da quella precedente, almeno questo era lo slogan elettorale – di ristrutturare l’attuale Mercato Coperto, addio dunque all’ipotesi di realizzarvi il Salotto culturale della città. Come ho ricordato in quel consiglio comunale, era l’11 giugno e la mozione da me presentata è diventata una delibera ha un numero – il 32 – quando non c’è memoria di quel che accade in una città, peggio ancora quando si amministra o si ha la presunzione di volerlo fare ma non si possiedono idee ma solo suggestioni, succede quel che vediamo: che su uno stesso francobollo di terra, sia pure in una posizione appetibile e centrale, venga imbastita una guerra per realizzare mille altri progetti“.

Se non viene revocata la delibera di affidamento dell’incarico per realizzare il mercato – dice ancora il consigliere comunale Porcelli – quella successiva viene emanata in contrasto; se su quello stesso bene si era deciso di approvare un progetto e si decide di fare un’altra cosa, per la Pubblica amministrazione è obbligatorio revocare l’atto. Solo gli imbecilli la pensano sempre allo stesso modo, ma almeno ci spiegassero da dove esce questa nuova idea. Nessuno dice che non si può cambiare idea ma perché si è cambiato idea credo sia doveroso. Neanche quel giorno in consiglio comunale, mi riferisco all’11 giugno dello scorso anno, la maggioranza ha avuto la creanza di dare spiegazione in aula. Ho il timore – conclude la consigliera Porcelli – che per l’ennesima volta gli interessi dei cittadini, gli interessi pubblici, debbano soccombere di fronte agli interessi di qualche privato, magari qualche amico degli amici, interessi che come al solito si concretizzano in maniera poco chiara e senza alcun confronto nelle sedi istituzionali“.

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