Aprilia in Prima Linea nelle parole del presidente Sabrina Esposito Montefusco si esprime duramente riguardo la questione Asam.
“Con la ormai consueta arroganza e doppiezza, la maggioranza Terra si appresta ad avviare l’iter di liquidazione dell’Azienda Multiservizi.
A nulla sono valse le chiare prese di posizione di partiti e di sindacati .
Con occhiuta testardaggine, si è fato di tutto per non vedere che in molti dei settori svolti da Asam il dispendio per le casse comunali è ben al di sotto della media di spesa degli altri comuni del circondario.
Cura del verde pubblico, guardiania e servizio informazioni, pulizie e manutenzione scolastica.
Questi sono solo alcuni dei settori dove il Comune in questi anni ha risparmiato.
Inoltre hanno speso meno anche grazie al contratto “monco” dei lavoratori Asam.
Che conti alla mano ha permesso all’Amministrazione di risparmiare oltre tre milioni di euro negli ultimi 14 anni.
Ma nonostante tutto, la maggioranza Terra sembra voler buttare “il bambino con l’acqua sporca” a causa della sua incapacità manageriale.
E dalla mancanza nel corso degli anni della sua gestione, di reali iniziative di risanamento.
Perché non la si vuole salvare quest’azienda?
E’bene essere chiari.
Poiché la Multiservizi è stata sempre gestita come una Bad Company al quale affidare solo servizi che naturalmente andavano in perdita.
Piscina estiva al Cral, Parcheggi a pagamento facendo lavorare ragazzi svantaggiati, e i famosi servizi sociali di assistenza alla persona.
A nulla valgono i tentativi di tenere tranquilli i lavoratori di quel settore con astruse rassicurazioni .
Siamo curiosi di vedere come faranno, alcuni consiglieri di maggioranza che con la Multiservizi hanno abbondantemente lavorato, ad alzare la loro mano liquidando un assetto per la città.
E giocando con il futuro di 230 lavoratori quando, con la stessa mano hanno attinto allegramente rimediando lavori per le proprie aziende o allocando parenti.
Le ragioni di questo salto nel buio sono solo di carattere politico.
L’Asam è un’azienda a cui basterebbe una radicale opera di razionalizzazione per farla chiudere ogni anno con mezzo milione di euro di attivo.
Blocco degli straordinari, eliminazione delle prestazioni fuori mercato, riscossione dei crediti verso i clienti e acquisizione di servizi come le farmacie comunali e gli asili.
Ma è la volontà a mancare non le soluzioni.
Vorrà dire che i lavoratori e le loro famiglie saranno aiutate da noi a ricordarsi al momento del voto chi devono ringraziare per questo sfacelo”.
di Anna Catalano