Caporalato, anche Piazza Civica Aprilia scende in piazza a manifestare.

Piazza Civica ha partecipato alla manifestazione a Latina per la lotto al caporalato: le parole delle consigliere Diamanti e Iacoangeli.

Anche Piazza Civica ha aderito alla manifestazione di ieri convocata a Latina in Piazza della Libertà, contro sfruttamento, “caporalato”, violenze e insicurezza sul lavoro del comparto agricolo della comunità indiana. Uno sciopero unitario dei braccianti agricoli a cui hanno aderito CIGL, CISL e UIL e numerose sigle associative e politiche.

“Siamo scese in piazza – hanno dichiarato le due consigliere comunali Fiorella Diamanti e Ilaria Iacoangeli – quale segno di vicinanza, ai lavoratori che non hanno voce, e di condivisione con le battaglie sindacali che sono prima di tutto un atto di civiltà. Il caporalato è una piaga della nostra società che apre a numerosi fenomeni correlati come infortuni anche mortali sul posto di lavoro, suicidi per sfruttamento, violenze fisiche e psicologiche, tratta internazionale a scopo di sfruttamento lavorativo, corruzione e ricatti ai danni dei lavoratori. Davanti a questo dato di cose, da anni denunciate e combattute da persone come Marco Omizzolo, è doveroso fare la propria parte perché tali reati purtroppo si verificano in ogni territorio della nostra provincia”.

Nello scorso giugno il Consiglio Comunale di Aprilia ha espresso la propria solidarietà ad Omizzolo, oggetto di attacchi scomposti da esponenti politici di primo piano, solo per aver difeso i braccianti che rivendicavano strumenti di protezione individuale necessari per proteggersi dai contagi Covid-19. Si tratta solo dell’ultimo episodio di una lunga serie di azioni volte a tenere il mondo del lavoro agricolo sotto silenzio, lontano dai riflettori dei controlli e dalle necessarie tutele minime per i braccianti.

“Quando abbiamo promosso la mozione di sostegno a Omizzolo – spiegano le consigliere di Piazza Civica – lo abbiamo fatto pensando di prendere un impegno concreto verso questo problema e queste persone. Spesso si sente dire che una mozione non serve a nulla e ciò può rivelarsi vero se ad essa non vi è un seguito. Votandola intendevamo tenere alta la guardia su un problema, quello del caporalato, che riguarda anche il nostro territorio, che nuoce alle aziende serie, perché ce ne sono, attraverso la concorrenza sleale. Grazie alla legge recentemente approvata dalla Regione Lazio e l’impegno delle amministrazioni locali siamo convinte di poter fare qualcosa per migliorare la condizione di queste persone. Ma la prima battaglia è quella di costruire una nuova cultura e una nuova consapevolezza; per questo appena il Covid-19 lo consentirà promuoveremo la presentazione del libro di Omizzolo “Sotto Padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana”, come stabilito con la mozione approvata, con lo scopo di favorire un dibattito specie tra le nuove generazioni”.

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