“Apprendo che sulla gestione del mercatino dell’usato e dell’antiquariato siamo arrivati ad uno stato di follia pura.Resto basita dal fatto che a rispondere alla richiesta di accesso agli atti formalizzata da un consigliere comunale e sollecitata dal Difensore civico della Regione Lazio sia un Comitato e non gli uffici comunali, in questo caso il Suap.L’interlocutore della sottoscritta è il Comune non il comitato.Lo stesso dicasi per il Difensore Civico Regionale, su una vicenda che presenta tutti gli estremi del danno erariale.Poiché la riscossione di una tassa avviene in spregio alle basilari norme previste e, in barba alla trasparenza.Quelle somme vengono gestite da un privato che ne impiega una parte in beneficienza, senza che alcun organo controlli l’utilizzo del denaro.La gestione del mercatino dell’antiquariato e dell’usato è affidata al Comitato Grandi Eventi.Mentre la riscossione viene esercitata di fatto, non di diritto, da una persona fisica.Dimenticando che per legge è vietato incassare soldi pubblici senza essere autorizzati.Infatti il Comitato Grandi Eventi che organizza giustamente il San Michele “organizza” la disposizione degli espositori e dei banchisti.Ma non incassa il corrispettivo della Tassa per l’occupazione del suolo pubblico come nel caso del Mercatino.Inoltre si dice nel comunicato che il comitato paga la Tosap.Totalmente assurdo, il comitato semmai versa la Tosap pagata dai banchisti.Infine ci sarebbe da chiedersi come mai l’assessore non abbia mai risposto in questi cinque mesi alla mia richiesta di accesso agli atti.Né a quella del Difensore civico della Regione Lazio, che proprio in questi giorni è tornato a sollecitare l’amministrazione.Né ha fornito delucidazioni nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 28 marzo scorso?Stando a quanto viene asserito nella nota del comitato,lui sarebbe in possesso dei dati nel dettaglio.Credo che questa vicenda dimostri per l’ennesima volta l’arroganza e il pressapochismo con i quali si gestiscono servizi pubblici in questo Comune.Ovviamente cercando sempre di confondere le acque e prendendosi gioco della buonafede dei cittadini”.
di Anna Catalano