Il “caso Terra” è arrivato in Consiglio Comunale.
La seduta mattutina del Consiglio si concentrata principalmente sulla vicenda che ha posto il primo cittadino sotto la lente d’ingrandimento.
Non solo della Questura di Latina, ma anche dei cittadini di Aprilia.
Dopo il saluto che maggioranza ed opposizione hanno rivolto al neo insediato Consigliere Giuseppe Gabanella, si è entrati nel merito della questione.
Come previsto, è stato lo stesso Sindaco a spiegare nei dettagli i fatti che lo hanno visto oggetto di un avviso di garanzia.
Nel dare conto della vicenda, Terra ha esposto nei dettagli le spese legali cui si riferisce l’indagine, specificando che
“L’ordine degli avvocati ha ritenuto la parcella presentata dall’Avvocato Martini congrua con le prestazioni fornite dallo stesso”.
Dunque, secondo questa ricostruzione, il danno alle casse del Comune di Aprilia non sussisterebbe.
In fondo, è la tesi difensiva, sono stati erogati pagamenti ritenuti giusti da organi competenti in merito.
La seconda questione rilevante, secondo l’analisi del Sindaco Terra, riguardava la possibile falsificazione delle fatture.
“In realtà – ha specificato – non si può parlare di fatture gonfiate.
Anzi, la realtà è esattamente all’opposto di questa versione.
Perché le fatture, depositate agli atti e dunque di dominio pubblico per chi le volesse consultare, contengono un onorario inferiore quanto stabilito.
Il perché l’avvocato Martini abbia voluto prendere meno di quanto gli spettasse non lo so”.
Tutti i Consiglieri di maggioranza, una volta concluso l’intervento del primo cittadino, hanno espresso il loro pieno sostegno al Sindaco.
Dicendosi convinti che
“Solo l’avviso di garanzia non ci dà il diritto di chiedere un passo indietro al Sindaco Terra”
come ha sottolineato il Consigliere Biolcati.
Un garantismo, dunque, che è stato ribadito con forza e convinzione da tutti i membri della maggioranza che hanno preso la parola.
Ma che gli esponenti dell’opposizione non hanno riconosciuto come caratteristica propria di questa amministrazione.
I Consiglieri Boi e La Pegna hanno ricordato il manifesto con cui ha portato avanti l’ultima campagna elettorale l’attuale Amministrazione.
Manifesto in cui erano raffigurate sedici persone indagate e che, a causa di quella iniziativa
“Sono state rovinate – ha accusato il Consigliere La Pegna -.
Voi non sapete cos’è il garantismo, siete state i primi a puntare il dito contro altri”.
La dose è stata rincarata anche dal Consigliere Romualdi:
“Avete dimostrato una volta in più la vostra arroganza e la vostra presupponenza.
E in passato vi siete dimostrati cattivi e vendicativi“.
Tutte le forze di opposizione, poi, sono state concordi su un punto.
Ovvero che il Sindaco avrebbe dovuto fare un passo indietro una volta appresa la notizia dell’avviso di garanzia.
“Sarebbe servito un segnale forte – ha asserito il Consigliere La Pegna -, tanto poi il Sindaco può tornare indietro“.
Un passo indietro, però, l’opposizione lo ha chiesto anche nei confronti dell’avvocato Marini.
Dato che il legale è stato uomo di fiducia del Sindaco nella sua attività privata, in molti hanno chiesto che i due incarichi di cui si sta occupando per conto del Comune vengano revocati.
Perché, hanno detto i Consiglieri, il fatto che sia un uomo di fiducia non vuol dire che sia l’uomo giusto, visto il caso che lo coinvolge.
Due voci provenienti dall’opposizione, però, si sono distinte dal resto dei Consiglieri.
La prima è stata il Consigliere Carmen Porcelli, che ha puntato il dito anche contro i colleghi della minoranza:
“Sono stata l’unica ad informarmi su questi temi, e l’ho fatto già due anni fa.
Ma gli altri Consiglieri cosa ci stanno a fare?
La maggioranza ha fallito su tutta la linea a causa della sua arroganza e del suo pressapochismo.
Ma le opposizioni non hanno fatto il loro dovere“.
L’altro intervento che si è discostato un po’ dalla linea tracciata dalla maggior parte dei consiglieri, ovvero la linea del “passo indietro”, è stato quello del Consigliere Tomassetti.
La rappresentante del PD è andata ancora più in fondo alla questione, analizzandola da un punto di vista prettamente politico:
“Una questione che non è stata portata all’attenzione di questo Consiglio – ha esordito il Consigliere – è quella del procedimento cautelare predisposto nei suoi confronti, signor Sindaco.
Che si tratti del blocco di un conto corrente, o di una polizza sulla vita (come ha rivelato lo stesso Sindaco) è grave che non abbia menzionato la cosa nel suo intervento di apertura.
Non ha nemmeno rivelato se intende fare istanza di riesame.
La sua linea di difesa è un problema politico“.
Molti gli interventi che si sono succeduti nel corso della mattinata, alcuni dei quali hanno esulato dal punto all’ordine del giorno.
Il Presidente Di Marcantonio, infatti, ha avuto il suo bel da fare per far rientrare la discussione sui binari prestabiliti.
Ma le prime tre ore del Consiglio Comunale di oggi possono riassumersi nella richiesta delle opposizioni di un “passo indietro” da parte del Sindaco.
Opzione che il Consigliere Biolcati ha però indicato come
“Preoccupante se si fosse verificata.
A me avrebbe dato l’impressione di avere qualcosa da nascondere.
La volontà di andare avanti, invece, conferma che il Sindaco è tranquillo e convinto di aver agito nel giusto.
E questo è ciò che ha portato le forze di maggioranza a schierarsi dalla sua parte“.
di Massimo Pacetti