«Stupisce apprendere dalle parole del sindaco Terra l’invito rivolto alla proprietà del cinema Teatro Europa di rimettersi presto in regola, quando per sua stessa ammissione gran parte delle strutture pubbliche di Aprilia sarebbero fuori norma. Stupisce l’intervento di un sindaco che da un lato premia pagando 1 milione di euro senza batter ciglio un fondo immobiliare proprietario di un bene privo di collaudo e agibilità, mentre dall’altro intima la chiusura di una struttura che da anni promuove ed incentiva la diffusione culturale ad Aprilia. Stupirebbe se la logica dei due pesi e due misure fosse una rarità e non una consuetudine per il primo cittadino di Aprilia».
Le consigliere comunali Monica Tomassetti (Partito Democratico) e Carmen Porcelli (Sinistra, Ecologia e Libertà) intervengono a seguito della ordinanza di chiusura in attesa che vengano eseguiti i lavori di messa in sicurezza della struttura di via Giovanni XXIII.
«Non comprendiamo come, in una città dove si lamentano spazi riservati alla cultura, dove ad eccezione della sala Manzù che ospita convegni, mostre ed iniziative di ogni genere politiche come associazionistiche, il primo cittadino di Aprilia giustifichi la chiusura del Cinema Teatro Europa trincerandosi dietro a giustificazioni deprimenti quando il sindaco sa bene, e lo ha dichiarato pubblicamente nel corso di una commissione trasparenza, che gran parte – o quasi tutte – le strutture pubbliche dislocate nel comune di Aprilia non sono a norma.
In questi giorni presso la struttura di via Giovanni XXIII sta andando in scena la stagione teatrale e il 5 giugno un’associazione di Aprilia ha organizzato un concerto evento con il cantante Fish, ex front man dei Marillion. La “chiusura a pochi giorni da questo evento ci suona alquanto sospetta-commentano le due esponenti del centro-sinistra-Senza contare la perdita di denaro e di credibilità per un’attività che da anni rappresenta sul nostro territorio l’eccellenza nella divulgazione culturale. Il sindaco all’improvviso si attiva per un’immediata chiusura senza tenere neanche cura di salvaguardare per pochi giorni l’ulteriore sforzo compiuto da privati per la cultura».
Un milione di euro spesi per dei locali mai utilizzati a loro detta 《poteva essere investito seriamente sul territorio, decidendo magari di utilizzare quel denaro per acquistare la struttura teatrale, per correggere il tiro di un territorio diventato invece terra di conquista e senza alcuna direzione precisa. La cultura è dignità per l’uomo, ostacolarla anziché promuoverla vuol dire condannare questa città a rimanere nel buio nel quale molti l’hanno condannata».
Melania Limongelli