Continuano i dubbi persistenti sull’affidamento dell’incarico di Amministratore di Rete; un appalto da 40 mila euro affidato dall’Ente di Piazza Roma nel Dicembre 2013. Questa mattina si è riunita la Commissione Trasparenza per discutere del caso presentato giorni fa dal Consigliere di Aprilia Valore Comune, Vincenzo La Pegna. Il caso esposto dal Consiglie riguarda la mancanza di requisiti necessari, richiesti dal Bando, per un preciso incarico Comunale: quello dell’Amministratore di Rete, affidato a C.G..
Nel corso delle indagini del Consigliere sono uscite fuori delle discrepanze tra i vari atti (albi pretori, agenzie entrate e Curriculum vitae) presentati dall’Amministratore di Rete e i requisiti richiesti dal Bando. Salta subito all’occhio la “dubbia” possessione di un Diploma di Laurea in Ingegneria Informatica. La lista delle discrepanze continua con l’assenza del Durc, di una PEC regolarmente registrata presso la Camera di Commercio e con una discrasia riguardante l’indirizzo di residenza dichiarato in risposta al bando e il domicilio fiscale e la presunta presenza di pendenze fiscali presso il comune di Latina.
“Nonostante la richiesta di accesso agli atti sia stata presentata giorni fa, il caso sembrerebbe ancora ricco di tasselli mancanti circa la documentazione presentata dall’incaricato”, dichiara il Consigliere La Pegna. “Sono rimasto un pò amareggiato e anche perplesso. Mi aspettavo che si sarebbero proprogati per dare le giustificazioni necessarie”. Le perplessità del Consigliere La Pegna potranno essere fugate con la convocazione di una nuova seduta, durante la quale l’Amministrazione dovrà fornire i documenti ancora mancanti all’appello, facendo chiarezza sul possesso di Durc e diploma di laurea in ingegneria, così come richiesto dal bando.
Non sono sfuggiti, nel corso della Commissione, l’assenza di documenti; documenti che sono stati sostituiti dall’autocertificazione dell’affidatario del servizio.
“Un atteggiamento semplicistico da parte dell’Amministrazione nell’attribuzione dell’incarico di Amministratore di Rete”, afferma a riguardo La Pegna.
“Una pubblica amministrazione- continua il Consigliere- prima di affidare un incarico avrebbe dovuto effettuare una accurata verifica sul possesso dei requisiti. In particolare i requisiti dichiarati dal titolare della ditta individuale che ha in appalto il servizio di Amministratore di Rete, riguardano incarichi presso Pubbliche Amministrazioni ricoperti da un’altra ditta, presso la quale l’incaricato lavorava come dipendente”.
Sono molteplici i dubbi del Consigliere di Centrodestra, anche riguardo al titolo di studio. “Il segretario comunale, per i lavori della commissione ha presentato agli atti non la copia dell’originale, ma una dichiarazione sostitutiva non conforme all’originale del diploma di laurea in ingegneria informatica, conseguito nel 2003 alla Sapienza. Una attestato dove è presente un timbro, ma non la firma del funzionari che attesti con assoluta certezza la veridicità del documento. L’amministrazione, avrebbe dovuto verificare la validità della procedura e dei documenti presentati, non accontentarsi dell’autocertificazione o di dichiarazioni sostitutive non conformi all’originale”.
“Il Comune avrebbe dovuto controllare con più attenzione i documenti. Di trasparenza, in questa Commissione, non c’è stato nulla. L’amministrazione, in occasione della prossima seduta della commissione trasparenza dovrà chiarire il caso, presentando la documentazione mancante”, conclude La Pegna.
A. Manfredino