La notizia relativa alla domanda presentata presso Comune e Provincia e legata alla costituzione di una nuova discarica ad Aprilia, agita la politica “fuori Palazzo”, la quale torna ad intervenire in merito a quanto riportato.
In questo caso, è l’Area Identitaria Apriliana – composta da Aprilia in Prima Linea e Noi con Salvini – a criticare aspramente gli atteggiamenti di alcuni dei protagonisti politici della vicenda.
Quando ancora non si sono spenti del tutto i fumi dell’incendio della discarica di Roncigliano, ecco che per l’ennesima volta il lato oscuro della politica locale esce prepotentemente fuori, con tutto il suo corollario di smentite, versioni di facciata e collusione evidente con gli interessi lobbistici legati ai rifiuti. Quello che doveva essere un “flirt estivo” di un paio d’anni orsono – quello tra la maggioranza Terra e il PD – ci sta per lasciare in eredità come incestuoso frutto, una discarica di rifiuti in località La Cogna ad Aprilia. Come se a nulla fossero serviti gli incidenti dei mesi scorsi alla centrale Turbogas di Campo di Carne e alla discarica di Roncigliano, con le relative interrogazioni parlamentari da noi fatte presentare al Sen. Centinaio, la premiata ditta Terra & Pd ci sta per presentare il piatto forte del suo programma cioè, la definitiva pietra tombale su un territorio già ampiamente compromesso. Con la sfacciataggine che sovente li contraddistingue, questo blocco di potere ha proposto e sostenuto l’indecente delibera provinciale 12 del 10/05/16 che indica Aprilia come territorio atto ad ospitare inceneritori, discariche e ulteriori biogas. Ma allo steso tempo alcuni dei presunti protagonisti – come ad esempio il Consigliere Provinciale Giovannini – cercano di salvare la faccia da una lato con posizioni che anche ad uno sprovveduto, fanno sentire il tipico rumore di quando ci si arrampica sugli specchi, e dall’altro lavorano per accontentare gli appetiti dei “signori della munnezza”.
Sembra il gioco delle “tre scimmiette” con il Sindaco Terra nella parte di “non parlo”, mentre nel frattempo i cittadini si preparano al “si salvi chi può”, prevedendo un sempre maggiore abbandono del territorio ormai dato per spacciato. Sul nostro conto – come forze politiche identitarie – si può dire tutto ma di certo non che siamo arrendevoli, ma il quadro della situazione è molto sconfortante soprattutto se guardiamo il quadro in tutti i suoi componenti. Aprilia è preda di una lobby politico affaristica ben radicata, attiva in modo particolare sul consumo del suolo, speculazione edilizia e sfruttamento criminale delle risorse ambientali. A dimostrazione di ciò non solo i dossier stilati dai “superpoliziotti”, ma soprattutto i nove impianti tra biogas e compostaggi presenti, di cui la Magistratura stenta ad occuparsi forse in attesa di eventi più eclatanti. Nel frattempo gli incidenti iniziano a susseguirsi mentre latitano ancora i controlli, a sorpresa e non annunciati sui giornali, e soprattutto non vi vede alcun argine all’invadenza dei progetti di espansione delle centrali. Piccolo particolare, la gente intanto continua a morire ma sembra che questo sia un particolare di poco conto.