“Come Ponzio Pilato, Terra se ne lava le mani e respinge ogni addebito per la discarica della Paguro, accusa la Provincia di Latina e la Conferenza dei sindaci di forti negligenze, ma dimentica che – oltre a far parte di quella Provincia, di cui è consigliere, è anche membro, in quanto sindaco, del Collegio che accusa. Dimenticano, lui e i suoi alleati, di aver sostenuto fortemente la campagna elettorale di Zingaretti e del Pd, la stessa compagine che oggi guida la Regione Lazio. Dimenticano la loro benedizione all’ampliamento sconsiderato della fabbrica di sovvalli laziali, proponente oggi la discarica de La Cogna, ovvero “RifiutiIndifferenziati-Da-Abbancare”. Dimenticano di aver prima chiesto fondi alla Regione per la caratterizzazione del sito di La Gogna e poi ceduto il passo al privato. L’amministrazione Terra sarà ricordata come quella responsabile della discarica di Aprilia, una amministrazione che in dieci anni non è stata in grado di difendere il territorio già martoriato dall’inquinamento, né apponendo vincoli, come fatto dai comuni confinanti, né battendosi realmente a difesa del diritto alla salute degli abitanti. La questione delle bonifiche del territorio apriliano è tornata alla ribalta, allorquando la Società Paguro ha presentato, nel luglio 2016, una istanza per realizzare una discarica a La Cogna, in via Savuto, ove dagli anni ‘90 è nota a tutti l’esistenza di una discarica abusiva, in prossimità della vecchia cava di tufo, inserita nel Piano bonifiche, allegato al Piano Rifiuti, della Regione Lazio già nel lontano 2002. Il Comune di Aprilia a partire dagli anni ‘90, aveva ottenuto dalla Regione Lazio i fondi per effettuare le caratterizzazioni dei siti contaminati; stanziamenti erogati più volte e tornati sempre al mittente per il mancato utilizzo (nel 2012 neanche la giunta D’Alessio – Terra li utilizzò). A partire dal mese di gennaio del 2017 si è riunito più volte il tavolo istituzionale e tecnico, composto da Comune, Asl, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, Regione Lazio e Provincia di Latina, allo scopo di individuare i terreni inquinati. Il 12 ottobre 2017, la Direzione Valutazioni e Bonifiche della Regione Lazio esprimeva parere negativo sul progetto presentato dalla Paguro, malgrado l’imprenditore avesse dimostrato la sua disponibilità a bonificare l’area pur non essendo responsabile della contaminazione del sito. Il 27 novembre 2017 dal sito on line “Passeggeri Attenti”, di seguito su altre testate delle province di Latina e Frosinone, un video maker di Terracina, Marco Zarotti, presentava il suo ultimo documentario che allega alla petizione https://www.change.org/p/nicola-zingaretti-discariche-abusive-ora-basta-firma-lapetizione-per-la-bonifica ove si chiedeva al Presidente Zingaretti di bonificare i 36 siti inquinati del Lazio, benché il documentario trattasse solo La Gogna e Aprilia. Il primo dicembre 2017, la Rida Ambiente ufficializzava il sostegno alla petizione di Zarotti, acquistando anche i diritti del video, manifestando il suo interesse a bonificare. La petizione arrivò ad ottenere oltre 17 mila adesioni, la Regione Lazio – evidentemente colpita – accoglie la richiesta il 19/12/2018 con la Determinazione Dirigenziale della Direzione regionale politiche ambientali e ciclo dei rifiuti Area rifiuti e bonifiche n. G17007 per impegnare € 600.000,00 a favore del Comune di Aprilia, “al fine di consentire l’avvio delle attività previste dalla normativa vigente in materia di bonifica di siti inquinati, stabilendo la data del 28/02/2019 quale termine per la trasmissione delle progettazioni definitive degli interventi”. Il 14/02/2019 la Paguro presentava alla Regione Lazio la richiesta per riesaminare la Valutazione d’impatto ambientale per autorizzare la discarica e il 27/02/2019 il Comune di Aprilia –Servizio Ambiente ed Ecologia trasmetteva alla Regione Lazio il documento “Piano delle Indagini Ambientali: Sito LT008_D –Ex Cava Loc. La Cogna”. Come è andata a finire? Il Comune di Aprilia ha presentato in Regione la richiesta per La Cogna, come primo intervento dei 4 siti da bonificare, per stabilire il grado di contaminazione del sito, ma poi non ha chiuso la conferenza dei servizi, cedendo quindi il testimone al privato, pur sapendo che, dietro il piano di bonifica della Paguro, si celava l’autorizzazione a realizzare la discarica precedentemente rigettata. È questo che il sindaco Terra intende per “difesa del territorio”? Noi ricordiamo ancora la frase pronunciata in una famosa conferenza dei servizi del 2003, all’epoca in cui era assessore all’urbanistica, quando fu concesso un ampliamento ad un impianto “provvisorio” di trattamento rifiuti, in zona Sacida: “il parere del Comune è favorevole in quanto il territorio è fortemente compromesso”. Oppure, sempre per lo stesso impianto dichiarò, nell’ormai famoso consiglio comunale del novembre del 2012, rispondendo ai cittadini della zona, preoccupati per l’ulteriore ampliamento: «Non c’è alcun problema di carattere urbanistico ed ambientale, lì, perché non esistono vincoli da PRG e il fosso è a 150 metri, non c’è nessuna tutela particolare”. Ma infatti! Che tutela necessita alle centinaia di persone lì intorno? Perché oggi se la prende tanto con il Presidente della Provincia e non con se stesso per aver generato, nell’opinione comune, l’idea che ad Aprilia si potesse fare tutto alla luce del fatto che il territorio è già compromesso? Oggi, pare ne abbia preso coscienza anche l’assessore all’Ambiente, che critica l’operato del suo sindaco: se ne fosse resa conto prima, avrebbe evitato, a chi l’ha preceduta, di avallare scelte irreversibili” così in una nota stampa TuteliAmo APS.